Intervista d’Autore – Magda Licciardi

Quanto e in che modo la sua vita privata, gli studi intrapresi e il suo lavoro
influenzano la sua poetica?
Siamo i nostri sogni, le nostre emozioni, paure. Tutto ciò che mi accade ogni giorno, il mio vissuto, le circostanze che mi sono capitate al lavoro e le riflessioni che i miei studi mi hanno spinto a fare hanno sempre lasciato un segno dentro di me, innescato il bisogno di raccontare e rielaborare alla mia maniera. Io non so parlare, sono timida. Ma riesco a esprimermi con la scrittura.

La poesia di incipit presente in questa collana possiamo ritenerla un manifesto della sua poetica? Perché ha ritenuto importante che fosse la prima? No sinceramente non definirei “Conversazione con x” un manifesto poetico… la sua disposizione nell’opera è frutto di combinazioni varie: casualità, componimento più breve e dinamiche editoriali. Sicuramente presenta elementi chiave come la solitudine che spesso avverte chi sente qualcosa, tutto il bene e tutto il male del Mondo con una forza che è difficile poter spiegare ad altri. Inevitabilmente ti chiedi se esiste un’ altra persona capace di possedere quel sentire così travolgente. Un peso così è a volte difficile portarlo da soli.

Ricorda il primo momento in cui si è avvicinato alla scrittura poetica? È passato un po’. Ero tra i banchi di scuola, in prima media (oggi diremmo prima Secondaria di I grado). Le ultime ore della mattina erano spesso assegnate alla docente di lettere. Durante una lezione di antologia, la mia mente si sganciò da quanto accadeva intorno e d’un tratto ho sentito il bisogno di raccontare qualcosa, di esprimermi. Era come se i pensieri dentro di me fossero troppi e io d’altro canto ero sempre più chiusa in un mondo mio.

Quali sono i suoi progetti futuri come scrittore? Attualmente sta scrivendo? Io voglio scrivere. Altro non saprei dire se non questo. Scrivo lettere, pensieri e parole rivolte a qualcuno senza il quale nulla avrebbe senso.

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