Intervista d’Autore – Daniela Audino

In che modo ha selezionato l’opera da esporre? Quale valore ha per lei e cosa desidera trasmettere agli spettatori attraverso la sua opera?

Ho selezionato l’opera che ho esposto con il titolo “Ipnotica” perché era uno dei miei ultimi quadri fatti e mi piaceva particolarmente. Per me ogni quadro ha un valore diverso e ad alcuni di essi sono legata in maniera più profonda, perché me li sento più vicino al mio modo di essere e di pensare. “Ipnotica” vuol essere una donna indipendente, sicura di sé ma dolce nel contempo, una donna che sa quel che vuole e cerca di raggiungere i suoi traguardi con le proprie forze senza compromessi; una donna bella, semplice che non ha bisogno di un bel vestito per farsi notare… come diceva Gandhi: “sono sempre le cose semplici che mozzano il fiato”.

Quali sono i suoi punti di riferimento artistici? Quali autori l’hanno più influenzata a livello stilistico e perché?

I miei punti di riferimento artistici sono sostanzialmente due, che ai miei primi passi come artista hanno fatto breccia sulla mia ricerca. Una pittrice che ho sempre tanto ammirato è Tamara de Lempicka, donna molto eclettica nella vita come nella carriera, considerando che ha vissuto in un periodo dove l’arte ha avuto un’importanza notevole e ha segnato un periodo estremamente positivo e affascinante. Il secondo è Caravaggio personaggio altrettanto turbolento ma con un genio artistico unico. “Il buio e’ la regola, la luce l’eccezione“ e credo che in quanto a luce lui ne sia stato il maestro.

Come realizza i suoi dipinti? Ha già un’idea chiara e definitiva di cosa andrà a dipingere oppure costruisce l’opera in momenti e fasi differenti?

Realizzo i miei dipinti con diverse tecniche, le più frequenti sono: carboncino, olio su tela e bic su pergamena. Generalmente ho sempre un’idea ben chiara di ciò che andrò a dipingere ma non escludo che in fase d’opera ci possano essere dei cambiamenti, ma sicuramente non vanno a cambiare ciò che era inizialmente la mia idea.

Quali sono le tecniche che preferisce utilizzare e perché? Acrilico, olio, acquerello, tecnica mista…

 Cerco sempre di variare e di non fossilizzarmi esclusivamente su una sola tecnica. Mi piace sperimentare anche se le mie preferite rimangono carboncino e olio su tela.

“L’arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare” sosteneva Salvador Dalì. Può commentare questa citazione?

Credo che l’arte sia fatta per stupire ed emozionare. Insieme le due cose possono anche disturbare ma sempre in maniera positiva. Per me l’arte deve infondere bellezza.

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