Quanto e in che modo la sua vita privata, gli studi intrapresi e il suo lavoro influenzano la sua poetica?Mi ero accorta già da molto piccola di avere una sensibilità diversa dai miei coetanei. Non voglio essere presuntuosa, dicendo più bella o più grande, dirò quindi “diversa”. Ero sensibile all’ambiente che mi circondava, ne coglievo ogni minimo dettaglio, foglia secca, colore diverso… Come con le emozioni che provavo: un brivido seguito ad un entusiasmo o un bruciore alla gola seguito a una paura…
Mi piaceva già da tempo scavare e conoscere ogni sfaccettatura di questa sensibilità e imparare a descriverla così dettagliatamente da poterla avere sempre in mano quando volevo. Anche per i luoghi è così, sopratutto per quelli della mia infanzia, posso, portarli su carta così dettagliatamente da poterli rivivere e sentirne anche gli odori. Sicuramente ad ispirarmi a farlo fu Oscar Wilde. Quando avevo 11-12 anni mi rifugiavo dentro la biblioteca della mia scuola (perché non avevo un buon rapporto con i miei compagni), ad accogliermi c’era sempre la cara Elisabetta, che vedeva qualcosa in più in me che io ancora non vedo sempre. Lei mi mise fra le mani Il ritratto di Dorian Gray. Questo romanzo inizia nello studio di un pittore, il caro Oscar mi aveva gettata là dentro e quindi da lì decisi che anche io dovevo imparare a farlo. So che parliamo di un romanzo e non poetica… Ma per me era poesia. Quindi ad influenzare la mia poetica è la vita privata, quello che Dio, tramite la gente, mi fa capitare sotto le mani… Il creato è poesia.
La poesia di incipit presente in questa collana possiamo ritenerla un manifesto della sua poetica? Perché ha ritenuto importante che fosse la prima? Assolutamente sì. Mi sono veramente spogliata qua dentro, mi sono concessa questo regalo, diritto… Non so ancora come chiamarlo. So solo che è stato bellissimo. Ho amato e mi sono amata per un po’ senza freni ed è stato così liberatorio. Si è liberi solo quando si ama.
Ricorda il primo momento in cui si è avvicinato alla scrittura poetica? In realtà a questa domanda non saprei rispondere. So che ho sempre scritto. Pagine di diario, pensieri, poesie, racconti… Per necessità mia di sfogarmi o di sentire qualcosa di diverso nei momenti più bui. Ma non ho idea di quando la mia è diventata una scrittura poetica… Consideriamo che anche la prima poesia con cui ho partecipato al primo mio concorso DanteBus e per la quale sono stata poi contattata era una pagina di diario.
Quali sono i suoi progetti futuri come scrittore? Attualmente sta scrivendo? Voglio continuare a scrivere. Che diventi la mia unica professione o meno, scriverò ancora e spero per sempre. Attualmente ho un bel progetto: un romanzo. Non ho idea di quando vedrà la luce ma mi sto dedicando a lui con tutta l’anima, quindi quando uscirà sarà veramente una grande parte di me. E ovviamente da inguaribile romantica, non potrò smettere di dedicare qualche poesia.