Margutta 2 Pittrici Special Edition – Lisa Boneschi

Nella sua nota biografica dice di aver dato così poco all’arte, invece le chiediamo: quanto ha dato e quanto dà a lei l’arte? Cosa significa nel profondo per lei?

“Cosa significa per me l’arte… È difficile rispondere a questa domanda. Per me vuol dire arrivare al cuore delle persone, fino a sfiorare le loro anime… E quando una mia opera riesce in questo, io mi sento completa… Anche se non sempre ci posso riuscire, e quando non riesco, diventa autodistruttivo per me. Io quando dipingo, non sto semplicemente creando un quadro, ma ho la sensazione di avere al mio fianco la persona a cui sto pensando, e con tutta me stessa penso al volerle trasmettere il più chiaramente possibile le mie emozioni, e sentimenti. La meraviglia di riuscire a capire qualcuno, realizzando un’opera, e a parlare attraverso l’arte e attraverso di essa, mi lascia senza fiato. L’arte mi fa sentire sulle montagne russe. Mi regala emozioni contrastanti continuamente… Passo dalla gioia di trasmettere amore, amicizia, lealtà, gratitudine, al commuovermi, passo dal piangere a dirotto in balia dei miei ricordi e delle memorie legate a una persona cara che è venuta a mancare, all’abisso più buio dei pensieri negativi dentro di me che mi fanno sentire orribile… L’arte mi crea migliaia di sbalzi d’umore, che talvolta, mi risulta davvero difficile gestire, e lei mi aiuta a incanalare e metabolizzare il tutto e a farmi sentire migliore.”

Le opere che ha scelto di esporre per questa occasione sono diverse tra loro, come le ha selezionate?

“Ci sono stati due tipi di selezione per me, una più logica. Volevo portare un percorso, diverse tecniche che ho provato e che ho sperimentato, e il come il mio “fare arte” negli anni sia tremendamente cambiato… La seconda, più emozionale e sentimentale; come potete vedere i miei quadri sono tutti molto diversi tra loro, come ho detto nella prima risposta io quando realizzo un’opera penso sempre a qualcuno che fa parte o ha fatto parte della mia vita, in positivo o in negativo, e cerco di mettere su tela un messaggio che vorrei trasmettergli, un sentimento, o ciò che questa persona è riuscita a dare a me… Infatti io tra le mie opere, non riesco a vedere quadri, ma persone, le persone che mi hanno resa chi sono oggi, ed essendo ogni persona diversa dall’altra, ogni dipinto è a sé e ha caratteristiche proprie e uniche.”

Se i suoi quadri racchiudono la sua anima come si sente all’idea di condividere con gli spettatori una parte così importante di sé?

“Non è semplice e non ci sono abituata. Per quanto io sia una persona espansiva, sono molto riservata e chiusa, e l’idea di aprirmi così tanto mi spaventa. Avere un pubblico mi imbarazza, perché se ciò che voglio trasmettere arriva a chi guarda le mie opere, mi sento completamente indifesa, come se potessi essere ferita come se niente fosse. A volte mi capita di pensare “spero non le guardi nessuno!” perché tremo di paura. Ma ciò non toglie il quanto io sia fiera e grata di poter esporre in una galleria… Inoltre, quando vedo l’emozione palpabile dello spettatore, il cuore mi batte fortissimo, e mi scalda, e mi commuovo continuamente come ho detto prima, l’arte mi porta sulle montagne russe.”

Cosa si aspetta dalla condivisione di questa mostra insieme a un’altra pittrice?

“Mi aspetto che le persone siano affascinate da due stili così diversi… Si parla sempre di emozioni e sensazioni, di sentimenti, da entrambe le parti, ma il come vengono trasmesse allo spettatore è completamente differente. E credo che questo sia meraviglioso, quale prova più concreta di questa, può far intendere come le persone siano differenti tra loro? Come dice il detto “ogni testa è un piccolo mondo”, e qui ci sono due mondi di emozioni, seppur simili in certi versi, totalmente differenti nella condivisione. Io e l’altra Artista, siamo come due facce della stessa medaglia, ognuna di noi ha il suo universo, all’interno della propria anima. È una cosa incredibile.”

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