Quanto e in che modo la sua vita privata, gli studi intrapresi e il suo lavoro influenzano la sua poetica?
Avendo scelto il classico posso dire che i miei studi senza dubbio hanno influenzato la mia vita poetica: dalle civiltà più antiche ai giorni nostri ho sempre apprezzato l’espressione poetica. Il mio lavoro influenza per negazione la mia poetica. Essendo io una giurista e quindi vedendo il mondo attraverso la lente del diritto e conoscendone quindi ogni pragmaticità, mi rifugio nella poesia per evasione, per rinascita per vocazione dell’altra realtà che ci contraddistingue quella dello spirito.
La poesia di incipit presente in questa collana possiamo ritenerla un manifesto della sua poetica? Perché ha ritenuto importante che fosse la prima?
Senza dubbio la semplicità e la meraviglia dovrebbero nutrire il nostro spirito ogni giorno… In questa poesia rappresento un rinnovamento, un ricominciare un desiderio e una voglia che contraddistinguono l’uomo da quando ha cominciato a immaginare…
Meraviglia
Questa mattina
la brina si è sciolta;
si è forse commossa?
Ha visto un bambino
che gioca…
Un raggio di luce
improvviso nel cielo!
Un fiore nascosto
celato da un velo
di ghiaccio…
Ricorda il primo momento in cui si è avvicinato alla scrittura poetica?
Perfettamente, avevo 7 anni, la maestra diede un compito alla classe, dopo aver fatto una gita ad un monumento ai caduti, ci chiese di scrivere una poesia sull’argomento e la prima strofa nacque spontanea… “Su un foglio disegno un albero spoglio, con foglie ingiallite che giacciono a terra ferite…”
Quali sono i suoi progetti futuri come scrittore? Attualmente sta scrivendo?
Sto per pubblicare due monografie, realizzando un sogno che ho da quando ero bambina… quello di racchiudere in un unico libro, tutte le poesie scritte, ma con l’idea di lasciare le ultime pagine bianche in vista di tutte quelle che verranno!