Intervista d’Autore – Luca Marchese

Come nascono le sue poesie? Sono il risultato di un processo creativo metodico e costante oppure istintivo?

La maggior parte dei miei scritti nasce da germogli che sento sottopelle. Il processo di nutrizione degli stessi si alterna a fasi dolorose e picchi di brama, la manualità che nel tempo sto cercando di far mia, vuole concepire il sapore di un nuovo suono per mutarlo in espressione sinergica di senso, incatenando tra loro parole ricercate, formule fisiche, sensualità del ritmo, e curiosità dell’ignoto. L’inizio vita degli scritti fuoriesce quando riescono ad avvolgere con luce propria la via notturna privata, regno della voce solitaria. A quel punto posso lasciarle libere per essere possedute da altre iridi curiose.

Come si è avvicinato alla scrittura e, in particolare, alla poesia? Quale funzione le attribuisce e perché?

L’avvicinamento alla scrittura e soprattutto alla poesia nasce da un peso che a gesti e azione facevo fatica ad espletare, mantenendo dentro me tossine che rimuginavano particelle pensiero cibando il mio scheletro non ancora formato di solo, avversione e turbamento. Il primo incontro ci fu nell’atto di marchiare su carta alcuni pensieri che dentro hanno un profondo senso, ma all’imminente loro
uscita non rappresentavano più quel senso. Impronta dopo impronta nutrendomi di nuove parole, concetti e formule e con la dedizione di esprime qualche messaggio, sono riuscito col tempo a dare un corpo fisico se pur sottile agli scritti da me fuoriusciti. Comprendendo questo atto, come funziona terapeutica del percorso della mia attuale vita, posso porre lettura alternata con lenti diverse di
osservazioni e vicissitudine sentite da questa pelle.

In che modo ha selezionato le poesie da inserire in questa collana? Perché la scelta è ricaduta su alcuni componimenti invece che altri?

La selezione degli scritti protagonisti in questa collana deriva nel gesto sonoro di creare una melodia sinusoidale, ampliando la commozione nel trattenere tra le mani brividi passati che letti con la mente vocalizzano questa esibizione silenziosa.

Qual è il sentimento o il messaggio che desidera trasmettere al lettore attraverso le sue poesie?

L’araldo di questa collana è il risultato del nutrimento di uno dei quesiti fondamentali che incrociamo in fasi diverse del nostro periodo, cioè “Chi sei?”. L’infiltrarsi nella coltre dell’insieme della polis del nostro tempo cercando di porre nuovo sguardo poco malizioso e per nulla egoico alla fonte di queste energie
uniche che l’essere umano incarna ad ogni suo respiro, possono scombussolare il ragionamento empatico cercando l’ancora della razionalità per sentirsi fermi anche se si sta precipitando nel vuoto. Questo navigare tra dubbi, commozioni e passioni d’amore, cerca di porre una mappa che solo il lettore che si avvale a trattenere il respiro nella comprensione e integrazione di alcuni significati soffusi che mossi dalla curiosità possano tracciare un segmento univoco e autentico.

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