Zailla Tosi – La poesia come pensiero dell’anima

Da dove nasce l’intenzione di pubblicare una sua personale raccolta di testi?

“Ho ricevuta una richiesta da una Casa Editrice che chiedeva se desideravo pubblicare degli eventuali miei scritti. Da tempo scrivevo poesie, come preghiere e riflessioni, senza pretese tecniche e per me stessa. Alla richiesta della Casa Editrice ebbi un’idea: se trovo pace nello scrivere e nel rileggere, perché non farne parte ad altri? Così ebbe inizio fin dal 2014 l’invio anno per anno di quanto gettavo giù d’istinto.”

Come ha scelto il titolo dell’opera e perché?

“Il titolo mi veniva per stimolare con un pensiero di abbracciare il significato del mio scrivere.”

Ritiene che l’immagine della copertina rispecchi il contenuto e l’intento del suo libro?

“Tra quelle proposte mi sembrava la più idonea, tenuto conto che appartengo all’Ordine Carmelitano Laico e noi abbiamo come esempio S. Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo che ha promesso di far cadere una pioggia di rose sulla terra. Per me significa che il bene e il profumo del cielo è bene spargerlo già fin d’ora e poi anche in cielo.”

In che modo ha selezionato i testi da pubblicare? Sono testi scritti con l’intenzione di far parte di un’unica produzione letteraria?

“Ogni anno pubblico gli scritti dell’anno precedente, a volte aggiungo ancora alcuni testi già pubblicati, perché li ritengo utili da rileggere, es. Tornado; Assurdità dell’uomo.”

Qual è il messaggio che desidera lanciare ai lettori tramite il suo libro?

“Desidero ricordare che l’uomo completo è fatto di anima, di corpo e di Spirito, è giusto aver cura del corpo, ma non è giusto idolatrarlo o abbruttirlo mettendolo a volte in vetrina come fosse in vendita, mentre il nostro corpo aiuta con il suo comportamento a rispecchiare l’anima e i buoni sentimenti. Doti in via di smarrimento in questa fase della vita detta moderna.”

Quali sono i punti di riferimento letterari? Quali autori l’hanno più influenzata a livello stilistico e perché?

“In primis le Sacre Scritture e di seguito gli autori del passato: Pascoli, Carducci, Leopardi e Aleardo Aleardi, autori che donavano sentimenti, fatti della vita e insegnavano il bello e il buono e nel Pascoli la sofferenza tipo La Cavallina storna. Temi che toccavano i veri sentimenti.”

Quanto e in che modo la sua vita privata, gli studi intrapresi e il suo lavoro influenzano la sua scrittura? Può farci un esempio citando uno dei testi in cui emerge questo aspetto?

“Gli studi miei non sono tantissimi, li ho terminati a 19 anni con i tre anni per il diploma di Infermiera Professionale e Capo Sala. Proprio questi ultimi tre anni, in particolare con Anatomia, ho compreso tutta la complessità del nostro corpo e l’ordine che permette in salute un sincronismo di ogni organo che collabora con gli altri organi con una perfezione che solo Dio poteva aver aver creato. E così quest’ordine in natura come si evince dal testo Angolo di mondo come al 25esimo paragrafo che termina dopo uno sguardo alla natura: Un tepido venticello che annuncia primavera soffiando sulla fresca neve alza un trasparente velo che tutto avvolge di luce. E tutto è dono per noi del Creator d’ogni cosa.”

Riesce a immaginare la sua vita senza la scrittura?

“Per me tanto la scrittura quanto la pittura sono indispensabili, nei miei 87 anni trascorsi per salute prevalentemente in casa. Sono il mio modo di essere missionaria e con le persone, anche quando sono da sola tutto il giorno. Mi aiuta a essere serena e contenta di tutto.”

I termini che sceglie di utilizzare nelle sue poesie sono ricercati e studiati oppure sono frutto dell’ispirazione del momento?

“Sono sicuramente frutto dell’ispirazione del momento, se non getto giù tutto immediatamente, dopo tre minuti non ricordo più nulla e non so fare una poesia su richiesta.”

Quale tra le poesie della raccolta sente più cara o rispecchia maggiormente il suo sé poetico e perché?

L’infinito perché mi parla della salvezza da parte di un Dio che si sacrifica per noi. Mentre i falsi dei richiedevano alcuni sacrifici anche umani in modo di starsene appagati. E lì non c’era amore. Al contrario in nostro Dio Uno e Trino che per essenza è Amore è Lui che ci salva perché ci ama e ben conosce la nostra fragilità.”

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