Interviste d’Autore – Nadia La Chiusa

Quanto e in che modo la sua vita privata, gli studi intrapresi e il suo lavoro influenzano la sua poetica?

“Noi siamo ciò che siamo grazie alle esperienze che abbiamo vissute oltre che per la genetica; tutto ci influenza, le persone che incontriamo, le esperienze, belle o brutte, che facciamo, gli studi che abbiamo intrapreso che magari ci hanno aperto nuovi orizzonti e ci hanno dato degli stimoli, più o meno inconsapevoli; anzi, paradossalmente, tutto ciò che sul momento ci sembra negativo, pesante e fastidioso è ciò che di più ci leviga, ci cambia e ci influenza insieme a come reagiamo a queste situazioni per noi stressanti e negative. Quindi sono certa che tutto abbia influenzato la mia scrittura nonché il mio interesse per la poesia, anche la semplice foglia, che dondolante si è staccata dal ramo ed è caduta come cullata dalle braccia della mamma che adagia il suo bambino nel lettino, abbia in qualche modo toccato la mia sensibilità e si sia nascosta in un angolo della mia mente e del mio cuore, pronta a riemergere quando sarebbe stato il momento opportuno.”

La poesia di incipit presente in questa collana possiamo ritenerla un manifesto della sua poetica? Perché ha ritenuto importante che fosse la prima?

“Tutte le mie poesie parlano di me, di ciò che penso e di ciò che provo, dei miei valori e del mio modo di affrontare la vita nei singoli istanti che vengono immortalati nella scrittura, che spesso parla di attimi e altre volte è universale per me, rapportata al mio universo, così tutte le considero un manifesto della mia poetica. Sia la prima che la seconda che l’ultima poesia, tutte sarebbero potute essere la prima, poiché reputo importante ogni moto del mio cuore, ogni stato d’animo, ogni istante per quanto possa apparire quotidiano e insignificante, se ha attirato la mia attenzione e smosso il mio pensiero e agitato il mio cuore, per me è importante.”

Ricorda il primo momento in cui si è avvicinato alla scrittura poetica?

“La mia prima poesia l’ho scritta a 7 anni, durante l’estate, mentre facevo i compiti per le vacanze, da quel momento ho scritto poesie a periodi; anche a scuola durante i temi in classe capitava che svolgessi i temi in forma poetica e la cosa non sempre è stata apprezzata e incoraggiata dagli insegnanti.”

Quali sono i suoi progetti futuri come scrittore? Attualmente sta scrivendo?

“Mi piace scrivere, i pensieri mi nascono già in forma poetica. Ho scritto molte poesie in questo periodo e pubblicato con varie case editrici, il che mi ha spronato e mi ha anche dato la possibilità di concentrarmi su me stessa, cosa che non sempre riesco a fare, presa dalla quotidianità e dall’essere madre. Se potrò coglierò tutte le occasioni che mi permetteranno di dedicare uno spazio a osservarmi dentro e ad ascoltarmi e a mettere poi tutto nelle parole che ne verranno fuori, è una coccola che faccio a me stessa, come quando metto la crema sul viso.”

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