Intervista d’Autore – Giorgia Pecchi

Come avviene la scelta dei soggetti da rappresentare?

La scelta è guidata solo ed esclusivamente dall’ispirazione. Se trovo una foto che mi trasmette emozioni, allora decido di riprodurla.

Nella sua biografia precisa che il suo processo creativo parte da una foto digitale e si trasforma poi in arte. Ha mai pensato di dipingere soggetti o scenari senza il filtro della fotografia?

No, perché non riproduco fotografie casuali. Come dicevo prima, opero ad ispirazione, che potrebbe riguardare anche solo un dettaglio. Nella pittura dal vero tutto ciò non sarebbe possibile.

L’iperrealismo è il filo che lega le sue opere: quanto conta la realtà per lei in quanto artista e qual è l’immagine che vuole restituire con le sue opere?

Ciò che è finzione non mi è mai piaciuto nell’arte. I quadri, per me devono trasmettere energie, e l’iperrealismo ha il compito di farti entrare nell’immagine e far sì che ci si chieda se possa essere davvero un dipinto, una foto o la realtà.

Tra queste cinque opere quale sente che la rappresenta al meglio e perché?

L’opera che mi rappresenta di più e che sento più mia è “Bacco”, perché quando l’ho terminata ho visto in lei la perfezione. I dettagli della foglia si perdono fra le sfumature della prospettiva e sembra quasi che il suo muso esca dal foglio. Bacco è arrivato in un momento per me molto particolare e l’ho sentito sin da subito come il mio cucciolo.

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