Cosa l’ha avvicinata al mondo della scrittura e perché?
Se dovesse descrivere il suo approccio alla poesia in una parola, quale sarebbe?
“Non attribuisco ad un episodio in particolare il merito della mia duratura passione per la scrittura, ricordo benissimo però che, durante l’infanzia, realizzai poco a poco quanto la mia prosperosa fantasia potesse essere impiegata in racconti brevi, trasformando un’idea reclusa nella mente in qualcosa di parecchio più concreto. Credo fermamente che con l’affermazione di ciò nella me delle elementari, il resto sia venuto da sé, evolvendosi e crescendo con gli anni. Potrei descrivere il mio approccio alla poesia con il termine “singolare” ; casualmente, scrivo nei momenti meno opportuni, trattando senza filtri quel che è semplicemente il mio pensiero, spesso non condiviso dai più, presentandolo e abbellendolo nel migliore dei modi.”
Il linguaggio da lei utilizzato in molti componimenti non è un italiano standard:
questa è una scelta molto particolare. Come la motiva?
“Ritengo che ai giorni nostri si tenda ad approfondire molto poco, o quasi per niente, ciò che si legge, attribuendo uno scarso significato al messaggio profondo di una poesia o di un semplice racconto ; siamo imboccati con un cucchiaino d’oro ogni giorno, con scritte semplici ed immediate diffuse dai
mass media per favorire una comunicazione istantanea ed efficace. Perché non soffermarsi a comprendere il messaggio celato dietro parole più complesse, misteriose, antiche, magari imparando
anche qualcosa in più ? Scrivo di concetti e sentimenti per me profondi, solo chi si rivela realmente voglioso di conoscerne l’origine è degno di scoprirne il fulcro, in caso contrario, resterò agli occhi dei
più superficiali una folle che adopera paroloni incomprensibili. E a me va bene così.”
Qual è il suo approccio alla produzione artistica?
I suoi componimenti sono frutto della pura ispirazione,
o c’è una ricercatezza e volontà di seguire delle regole formali? Se sì, quali sono?
“Agisco spesso d’istinto, sono fermamente convinta che le azioni impulsive siano quelle maggiormente cariche di sentimento ed emozione, giuste o sbagliate che siano ; in ambito letterario il modus operandi non è poi così diverso. L’ispirazione è il mio principale movente, in stretta relazione ai sentimenti forti, perlopiù negativi. In qualche modo, mi motivano ad urlare al mondo il mio pensiero. Studiando ancora, a scuola, i principali nomi della letteratura italiana ed i loro componimenti traggo quanti più elementi stilistici interessanti possibili, focalizzandomi sulle opere di Cecco Angiolieri, dei poeti frequentanti le corti, e simili. Mi piace giocare con elisioni e troncamenti, enjambement, figure di suono, perifrasi.”
Lei è una giovane artista, alla luce di ciò pensa che la scrittura l’accompagnerà ancora per molti anni? Come vedrebbe la sua vita senza?
“Sono convinta che la scrittura mi accompagnerà per tutta la vita, è un mondo che riesce a comprendermi e a cullarmi al momento del bisogno, finché riuscirà ad essere la cura contro le intemperie dubito di poterla abbandonare. Senza la scrittura, la mia esistenza sarebbe vuota, povera e scarna. Auguro a me stessa di conseguire l’ambito premio Nobel, e m’impegnerò ogni giorno per avvicinarmi sempre più alla meta.”