Cos’è per lei la scrittura, quale funzione assolve nella sua vita? Come è nata questa sua passione?

“Scrivere nasce nel mio caso da un’esigenza ben specifica: esprimere le emozioni, i pensieri e i sentimenti che a voce non troverebbero un’adeguata espressione. Scrivere è parte integrante del mio essere e della mia persona, come respirare. Ecco, questa per me è scrittura: respiro.”

Nella raccolta poetica “Vie” i versi delle sue poesie si inebriano di latinismi e rimandi alla cultura classica. Quanto questa influenza la sua arte? Cosa in particolare del classicismo la ispira?

“La cultura classica è parte integrante della mia formazione perché provengo da un liceo classico e poi è quella che ha temprato il mio pensiero fin da giovane. Aggiungo anche che ho un enorme debito di riconoscenza con questa cultura, di cui io usufruisco a mio piacimento quando scrivo. Tuttavia, quello che mi ha sempre affascinato della classicità e che mi ispira molto è il rigore che gli antichi mettevano in ogni forma d’arte e come questo rigore fosse poi rotto per crearne di nuovo.”

Lei è nata in una splendida città d’arte: Mantova. Ritiene che la cultura che si respira nella sua città le abbia potuto accendere questa passione per la letteratura e la poesia? Crede che sarebbe stata poetessa in qualsiasi parte del mondo?

“Onestamente non mi sono mai posta il problema, perché sicuramente Mantova con la sua storia e i suoi artisti mi ha ispirato, ma credo che a spingermi a scrivere sia stato il mio percorso di vita, non solo la mia città. “

Quale tra le poesie della raccolta sente più cara o rispecchia maggiormente il suo sé poetico e perché?

In realtà non ho una poesia più cara rispetto alle altre, ma se dovessi sceglierne una, sarebbe Cadeaux, che in francese vuol dire “regalo”, perché, oltre ad essere dedicata ad una persona molto cara, rispecchia non solo cosa la poesia significhi per me che la scrivo, ma anche per chi la legge; la poesia è un dono per gli altri non per sé stessi.