Nella sua raccolta di poesie la maggior parte di queste sono scritte in romanesco. Quanto è legata al suo dialetto? Ritiene che questo possa trasmettere messaggi in modo più incisivo?
“Sono molto legata al mio dialetto, pur parlando comunemente in italiano. Amo Roma, e quindi anche la parlata romana con tutte le sue meravigliose sfumature. E proprio le espressioni colorite che il dialetto romanesco consente fanno sì che io mi possa esprimere con ironia ed efficacia.”
Ha mai pensato di voler sperimentare altre forme di scrittura oltre a quella poetica? Magari, un romanzo ambientato nella sua bella e tanto amata città del cuore?
“Qualche volta mi è venuta la tentazione di mettermi a scrivere un racconto, anche spinta da chi in genere apprezza le mie poesie, ma non è ancora giunto il momento per provarci.”
Molte sue poesie fanno riferimento a eventi ben precisi e momenti della vita quotidiana. In tal senso la poesia che ruolo svolge per lei?
“Un ruolo fondamentale per cercare di dire ciò che provo, ciò che penso, e secondo me per iscritto le proprie emozioni come le proprie ragioni rimangono più nel cuore e nella mente di chi riceve il messaggio.”
Da dove nasce la sua passione per la poesia, e cosa l’ha spinta a intraprendere questo percorso creativo?
“La mia passione per la poesia è nata così per caso, sin da quando ancora ragazzina mi confidavo con il mio diario. Il mio papà, vero romano de Roma, è stato il mio primo ispiratore.”