L’amore per la scrittura poetica è nato da un evento scatenante oppure è stato un percorso naturale e maturato nel tempo?
“Credo che l’amore per la scrittura mi sia stato trasmesso da mia mamma e mio papà, anche loro scrivevano. Di mio papà trovai soltanto una poesia in cui parlava del mare (purtroppo non l’ho più trovata). Mia mamma, invece, credo scrivesse poesie “dedicate” ad Anna Frank, ad alcuni suoi traumi passati, tra cui quelli infantili… di lei ne ho ancora, ma alcune mancano di pagine (purtroppo quando mia mamma si ammalò andò in confusione per cui strappò alcune fotografie e sue poesie). Io sono sempre stata ispirata dalla bellezza della natura, dall’amore e dal dolore… Ricordo che un giorno mio papà mi regalò una macchina da scrivere, per l’esattezza una Olivetti Lettera 32! Con una compagna delle medie ci si incontrava, non per studiare, ma per scrivere un libro d’amore.”
Dice di lei: «Sono felice della mia vita, perché in una sola ne ho vissute mille.» Cosa vuole intendere con questa affermazione?
“Beh, in realtà potrei dire che in questa vita ho avuto “un assaggio” di altre mille vite… Sono stata “tante Marina”. Ho camminato come un’acrobata su un filo in equilibrio sopra l’inferno senza bruciarmi neppure un capello. Ho conosciuto migliaia di persone dalle più umili alle più famose, dalle più benestanti, alle più eccentriche o folli, alle più banali… Ho ascoltato le storie di escort per scelta, di travestiti in “ufficio”, ho stimato e stimo queste persone per il loro coraggio di mettersi in gioco completamente, di entrare nella fossa dei leoni, alcune soffrendo terribilmente di una solitudine abissale, perché non tutti hanno potuto scegliere, non tutti hanno avuto “successo”, tanti purtroppo sono caduti! Molte persone che ho conosciuto invece sono sempre state “le stesse”, in loro noto solo il tempo che è passato sui volti e sui corpi; stesse idee, stessi amici, stessi discorsi… o forse stanno solo fingendo? Forse anche loro in modo più segreto hanno vissuto mille vite? Io credo di sì! Questa vita è ricca di tutto, ci pone davanti a innumerevoli strade, scelte… io desideravo l’Amore con la A maiuscola, non c’è mai stato potere, soldi o fama che mi abbiano convinta o deviata da quella ricerca. Sono stata fortunata? Non lo so, ma se sono qui a raccontare forse sì.”
Il mare è una delle sue principali visioni poetiche. Quale valore ha per lei l’ambiente marino nella sua vita e nella sua poetica?
“Non potrei mai vivere senza il mare! Il mare è il mio respiro, è la mia solitudine, è lo specchio del cielo… è un cielo capovolto, è la forza incontrollata se stuzzicato dal vento! E laggiù in fondo sino dove arriva lo sguardo l’orizzonte, che accende l’immaginazione… è un sogno in bilico, è la speranza di nuova vita! Il mare contiene in sé tesori, vite e morti, il mare è tutto… è pazienza, corrode rocce enormi accarezzandole instancabilmente e custodisce in sé segreti da secoli. Il mare… potrei continuare per ore a scrivere delle sue onde, del suo profumo inebriante quando si scatena, lo amo e lo temo… imprevedibile anima delle anime che hanno trovato in lui riposo. Sì il mare ha ispirato e ispira il mio cuore a scrivere, a ricordare e a non smettere mai di amarlo.”
Riesce ad immaginare la sua vita senza la scrittura?
“No, non potrei rinunciare a scrivere. Per me scrivere è una “cura”! Scrivo quando sono triste, mai quando sono felice. È un dono così effimero la felicità per cui la vivo sino all’ultimo istante.”