Interviste d’Autore – Immacolata Russo

Nella sua nota biografica leggiamo: “L’artista è il funambolo su una corda di emozioni, che fa da ponte tra la realtà e la magia. Stare in bilico tra i due mondi è ogni volta l’esperienza più entusiasmante.” Perché ha scelto di inserire questa citazione? È indicativa del suo pensiero artistico, se sì può illustrarlo più approfonditamente?

“La citazione è “farina del mio sacco” (amo le metafore ,riescono ad espletare concetti a volte inafferabili) ed esprime il mio pensiero artistico  che è mosso da una visione magica della realtà che mi circonda. Come un amuleto che si impregna di una forza misteriosa solo se la nostra mente glielo affida, così la mia sensibilità con la sua lente conferisce alla realtà un altro significato perché credere è vedere. Capita poi che il magico si unisce al mistico ed emerge una parte più profonda di me. Per questo gioco con il buio e la luce: l’assenza dell’una esalta la bellezza dell’altra in un duetto eterno e meraviglioso.”

Cos’è per lei la fotografia? Come e quando è nata questa sua passione?

“La fotografia esprime attraverso uno “scatto fortunato” il mio modo di vedere le cose intrise di magia che ne cela il significato nascosto, come lo scatto intitolato Totem. Esso è un animale simbolico e rappresenta nella cultura indiana la rinascita. Succede così che un pesciolino rosso chiuso in una palla di vetro diventa il mio amuleto, perché la magia è il gioco del mistero, è saper vedere altre ciò che appare. La passione per la fotografia mi ha accompagnato fin da bambina ed è in continua trasformazione, si evolve con il mio essere: “Siamo acqua che scorre, niente resta immutabile” per fortuna!”

Quali sono i soggetti che predilige e perché? Cosa raccontano di lei?

“Fotografo i bambini, gli animali, il cielo, i santi, gli angeli, le Madonne… Non sono in cerca di un soggetto, perché ciò che mi rappresenta non sono le cose immortalate, bensì l’attimo magico che hanno creato, testimonianza che ogni uomo possiede nel cuore musica e colori.”

L’immagine intitolata “Totem” è l’unica ad essere in bianco e nero. Da dove nasce questa scelta e, più in generale, cosa la spinge a mantenere o meno il colore nelle sue fotografie?

“Utilizzo spesso il bianco e nero nei miei lavori, ne sono molto affascinata. L’assenza di colore conferisce carattere e amplifica il senso di ciò che è rappresentato, è come se lo suggellasse! Quando uno scatto a colori che non sembra convincente, viene convertito in bianco e nero, si appropria della sua magia, so che era nato per essere così.”

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