Interviste d’Autore – Giuseppina Dibitonto

In che modo nascono le sue poesie?

“Le mie poesie nascono da una profonda interiorizzazione di momenti significativi del mio percorso di vita. Ma non solo. Nascono anche dalla propensione alla riscoperta del fascino riposto in ciò che è apparentemente usuale e quotidiano e che d’improvviso si rivela desueto e di particolare forza comunicativa : un paesaggio, una strada, una giornata di pioggia, un incontro, un ricordo… Le mie poesie nascono come intimo dialogo con me stessa, quasi vedessi riflessa su uno specchio la mia anima pronta a rivelarmisi, come energia resiliente difronte alle cadute e alle difficoltà, come occasione di spiritualità laica in cui riesco a cogliere il potere salvifico della scrittura.”

Il titolo della sua raccolta nella collana “Vie” è “Caleidoscopie di emozioni”. Cosa vuole trasmettere con questo titolo?

“Ho tentato di rimarcare le plurime sfaccettature di quella realtà magmatica e sfuggente che è la mia interiorità , attraversata dagli accadimenti di tutti i giorni che, nella varietà che li caratterizza, lasciano inevitabilmente il loro sorriso o la loro lacrima, restando indelebili nel mio vissuto, in virtù di quelle emozioni contrastanti che si avvicendano o che, in alcuni casi, si sovrappongono in una fantasmagoria cangiante e talora inafferrabile. Proprio come i piccoli prismi colorati e mutevoli all’interno di un caleidoscopio.”

Ricorda la prima poesia che ha scritto?

“La ricordo perfettamente: più che una poesia fu una insolita, improvvisa sensazione di sintonia con le cose che mi percorse e a cui tentai di dare forma con la parola. Non pensai affatto che ne sarebbero seguite delle altre. Ero in auto, in un momento di abbattimento per la perdita di un affetto e la fitta ombra degli alberi che si abbracciavano da una parte e dall’altra della strada mi parve cingermi a sua volta in un abbraccio consolatorio e benevolo quale quello che non potevo più avere. Il titolo è Distrazione , la
riporto di seguito:

Distrazione

Percorro un antro
ineffabile
di natura
e di sogno.

Mi perdo nell’ombra
luminosa
d’un abbraccio che
credevo infinito.

Nelle sue poesie ritornano spesso ambientazioni naturali e descrizioni naturalistiche… La natura è una delle sue fonti d’ispirazione?

“Certamente sì. L’ho appena detto, credo. La natura con i suoi tratti sempre nuovi fa da specchio alle mie emozioni oppure le suscita essa stessa. È per me non solo motivo d’ispirazione ma anche rifugio e fonte di benessere. Potrei definirla la tavolozza cui attingo i colori… in particolare il giallo, il colore dei girasoli, della luce, della rinascita…”

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