Interviste d’Autore – Cristian Soltan

Le sue poesie riportano una catalogazione (“Lettere sulla Via”; “Lettere di sangue”; “Lettere del passato”; “Lettere dalla radura”; “Lettere bruciate”; “Lettere dall’inferno”; “Lettere di consapevolezza”). A cosa fanno riferimento? In che modo attua questa divisione?

“La maggior parte delle mie poesie sono catalogate in “Lettere”. Un lascito per il lettore, una testimonianza, un diario, un cammino da percorrere, una storia. La catalogazione avviene in base a diversi fattori: al periodo vissuto, al messaggio che si desidera trasmettere, all’argomento in comune. “Lettere del passato”, ad esempio, narra di un periodo lontano, di frammenti e di ricordi preziosi, i primi versi su carta. “Lettere di sangue” sono scritte con il rosso del sangue e la necessità di esprimere sensazioni forti in un periodo forte; “Lettere dalla radura” desidera parlare e trasmettere messaggi da un posto sicuro, silenzioso e riflessivo; “Lettere d’inizio” è il grido e lo sforzo di ripartire daccapo; “Lettere dall’inferno” trasmette versi dal fondo più profondo; “Lettere di consapevolezza” vuole trasmettere coscienza nuova.
Ogni capitolo si conclude con “ultimo atto” quando sento che è volto al termine, quando ho trasmesso il/i messaggi, quando accade un’esperienza tale da passare alla prossima pagina. I miei capitoli vanno a pari passo con la vita quotidiana, le esperienze e la crescita di me medesimo.”

Nella sua nota biografica scrive: “Attraverso i suoi scritti egli desidera donare sensibilità nel cuore di ogni lettore.” Crede che il poeta sia in grado di donare sensibilità anche alle anime che non la possiedono?

“Ogni artista ha necessità di esprimere ed in quanto tale ha modo assolutamente unico di raccontare il proprio mondo. Non comprendo bene la domanda: non si tratta di capire se il poeta sia in grado di trasmettere sensibilità, bensì di chiare anzitutto che ogni Anima ha sensibilità, anzi è sensibilità stessa. Un’anima per sua natura la possiede, e pensare il contrario vuol dire confondere l’involucro corporeo e la personalità influenzato dalle esperienza terrene che possono otturare e coprire certe sensazioni. Ma sono sempre lì, al cuore si può comunicare, all’anima si può parlare, tale è il mio obbiettivo.”

I versi di una poesia recitano: “Ti parlerò dell’invisibile di ciò che la gente non vede […].” Cosa vede lei in più degli altri? Quali sono i dettagli che la colpiscono maggiormente?

“Ti parlerò dell’invisibile… che poesia misteriosa! È dedicata all’amore in un momento di profonda osservazione. C’è un filo dorato che lega tutto e tutti. E quando due teste si sfiorano nel silenzio c’è uno scambio, intimità e quiete unica. Il forte legame con qualcuno permane oltre il tempo e lo spazio, tuoi sono gli occhi altrui a miglia di distanza. Il medesimo battito in ogni palpito è lo battito comune che gli amanti raggiungono nel loro divenire Uno. Pertanto ti parlerò “di telepatia in sintonia, del blu intorno al corpo e della luce che ha suono, quando l’altro rispecchia il creato”. Per rispondere concretamente alla domanda, quello che vedo io e che caratterizza maggiormente i miei scritti, ha a che fare con delle sensazioni che oltrepassano tutto fino ad arrivare ad un limpidezza pura. Questa Luce è il mio obiettivo: spiegarla, esprimerla, farla provare all’altro. Nel momento in cui leggendo la persona arriva a tale sensazione, il mio obbiettivo può dirsi compiuto. Ciò che mi colpisce di più, infine, è riuscire a trasmettere questa sensazione, traducendo le immagini (“Ti parlerò a immagini, a colori, di ciò che la gente non vede”) in parole. Io sono solo un tramite della Bellezza.”

Qual è la corrente poetica alla quale si sente più affine? Quali i suoi riferimenti letterari?

“Che domanda interessante! Non desidero indentificarmi in una o alcune correnti letterarie, ne esistono veramente tante e potrei esserne affine a molte. Pertanto alla prima domanda rispondo che la corrente poetica con la quale mi sento più affine è quella che sento nel momento magico in cui l’ispirazione mi attraversa ed io, inizio a creare qualcosa di unico, ovvero… la mia stessa corrente! Lo stampo caratteristico ed unico che nasce in ogni artista. Alla seconda domanda rispondo con gioia quasi infantile come un bambino che desidera mostrare i suoi giocattoli migliori. I miei riferimenti letterari sono di ogni genere e tipo e ne cito i più importanti: Alessandro Baricco, Jack Kerouac, Jack London, Maxence Fermine,  Haruki Murakami, Christopher Paolini, Ursula K. Le Guin, Tolkien, Dmitry Glukhovsky, Paulo Coelho, Salvatore Brizzi.”

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