Interviste d’Autore -Claudia Tosatto

“È questo che adoro: far vivere le mie parole attraverso te (il lettore, ndr)”. Alla luce di queste sue parole: scrive più per sé stessa o per gli altri?

“Ogni cosa che scrivo, si esterna dal mio Io più profondo e viene descritta in modo che ogni parola venga trasformata in una sensazione. Direi che la verità sta nel centro: scrivo sia per me, sia per chi legge, in egual misura.”

Tutte le sue poesie hanno un filo conduttore: l’amore, in varie forme, erotico o romantico. Perché è proprio questo sentimento ad ispirarla?

“Sono sempre stata una persona molto passionale e amo l’amore in ogni sua forma. L’amore romantico e quello erotico, ritengo che non dovrebbero mai mancare nella vita di ognuno di noi e quindi mi piace descriverlo, viverlo e riviverlo (anche in base alle mie esperienze personali) e farlo vivere, a sua volta, a chi mi legge, nel modo che mi piace di più.”

Le sue poesie sono particolarmente descrittive e utilizza vocaboli molto diretti per permettere al lettore di immaginare ciò che scrive. Preferisce guidare lei il lettore piuttosto che usare metafore e lasciare libera l’immaginazione? Perché questa scelta?

“Non ho mai amato gli scrittori che usano termini difficili, che usano giri di parole per arrivare ad un punto, con parole che devi rileggere più volte per capire il vero significato di ogni frase. Io sono nello scritto come nella vita reale, mi piacciono le parole semplici, ma allo stesso tempo efficaci ed esplicative. Quei termini che leggi e ti si apre davanti cosa io voglio farti vedere, che sono diretti e senza tanti ghirigori. Sinceramente, gli autori complicati mi hanno sempre annoiato e mi annoiano tutt’ora e, mi spiace dirlo, ma di certo non mi rileggerei mai una seconda volta un loro libro. Io associo la semplicità alla voglia di rileggere quei testi più volte, nel futuro, per poter rivivere quelle emozioni che mi hanno colpito e che magari mi hanno rivelato l’amore ed il sentimento, magari in una versione diversa da quella che conoscevo. È questo ciò che vorrei trasmettere io al lettore: il voler rileggere i miei testi non perché non sono stati capiti, ma perché sono piaciute le emozioni che hanno trasmesso.”

Il testo “Donne” è un elogio alla figura femminile nella quale traccia una distinzione tra “donna” e “femmina”. Cos’è per lei una Donna con la D maiuscola? Quale ruolo deve ricoprire nella società odierna?

“Certamente, c’è una netta distinzione tra le Donne con la D maiuscola e le femmine. Le Donne sono quelle che, se le incontri, non le dimentichi, per quello che fanno o che dicono, per il loro modo di porsi in ogni situazione. Le femmine sono semplicemente donne, con ruoli marginali nel mondo e nella vita. Anche nell’amore, nell’erotismo, si vede la grande differenza… la vera  Donna ti strega, ti incanta, suscita il tuo interesse, anche solo con la voce, le parole, i gesti, le azioni… È quella che ti rimane dentro anche quando una storia finisce, perché ti lascia qualcosa che non andrà più via. La femmina ti passa accanto, magari condivide con te un pezzo di vita, ma quando le strade si separano, ti scivola addosso senza lasciare grandi tracce… perché non ti entra nell’anima. Le Donne sono destinate a ruoli non marginali nella società, a differenza delle femmine. Anche se, soprattutto ultimamente, molte femmine senza valore alcuno (e mi riferisco a tutti i valori in generale) sono diventate molto popolari soprattutto in politica e nei programmi di mainstream. Quando vedo e sento questi “esseri” parlare dicendo cose assolutamente false e senza senso, sinceramente penso che sono la vergogna del genere femminile.”

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