“Roma in blu”, uno scatto che celebra la bellezza della città eterna. È per questo che ha scelto di esporla per la mostra collettiva in via Margutta?
“Anche, ho scelto questa foto perché c’è tanto lavoro dietro. Mi piace l’idea di essere riuscita ad incorniciare la bellezza di Roma con ciò che vi sta al disotto (avrei potuto eliminare al computer la tenda e ripulire la vegetazione sul fiume, ma ho voluto lasciarli). Ho anche studiato molto i colori della foto e scelto le tonalità di blu ed i punti in cui dare più o meno luminosità. Trovo però che tutto ciò non si capisca bene sul piccolo schermo ed uno dei migliori aspetti di lavorare con Dantebus è la libertà che ti è concessa; quindi, ho deciso di dare a questo scatto l’opportunità che secondo me si merita.”
“Adoro fermare un momento, catturarne luci, colori ed emozioni.” Dunque preferisce fotografare paesaggi rispetto a soggetti?
“In realtà, no. Fotografo principalmente paesaggi e street photography perché è più semplice in rapporto al mio stile di vita. In realtà fotografo anche soggetti, ma la maggior parte sono volti di cari durante le serate in famiglia, ritengo siano scatti troppo privati per essere esposti. Però alla Festa Del Cinema di Roma quest’anno ho scattato una foto ad Elena Sofia Ricci che ha girato un po’ su Fanpage.”
Ha scelto di aprire una pagina Instragram dedicata alla fotografia (@storiedaunobiettivo). Vorrebbe che un giorno questa passione si trasformasse in una professione, oppure il suo sogno professionale è diventare un medico?
“Più vado avanti nella mia formazione e più mi rendo conto di voler fare il medico. Mi piace il rapporto con il paziente, riuscire a far stare meglio la gente. Per me è una piccola soddisfazione anche quando riesco semplicemente a farli ridere. La fotografia è il mio mezzo di espressione, smettere sarebbe come smettere parlare (e chi mi conosce ha già capito!). La pagina Instagram è nata per condividere questa passione, per poter comunicare ciò che vedo. Il mio progetto sarebbe di portare avanti entrambe (medicina e fotografia). Ci sono già alcuni esempi di medici artisti, vorrei unirmi al club!”
È cresciuta con molte passioni: la musica, il cinema, il teatro e la fotografia. Come mai si è cimentata nella fotografia? Quali emozioni le regala in più?
“Sono cresciuta in una famiglia in cui un po’ tutti hanno passioni come musica, cinema e teatro. Quella per la fotografia, in particolare, mi è stata trasmessa direttamente da mio zio, che mi ha dato i primi consigli tecnici e di recente anche accompagnata in qualche “spedizione fotografica”. Credo di aver scelto la fotografia come espressione finale perché forse la trovavo più immediata, ma la foto è il risultato di un processo che comprende tutto. Per tutto ciò che riguarda giochi di colori, di luci ed inquadrature prendo molta ispirazione dal cinema ed ascolto musica durante tutto il processo creativo: dallo shooting all’editing. L’emozione che mi regala di più credo sia proprio questa: quella di creare qualcosa che abbia del mio, che sia il risultato di ciò che ho imparato da piccola e sto imparando da grande, anche grazie a chi mi è vicino.”