“PicNic” è la riproduzione, non proprio fedele, dell’omonimo quadro di Botero. Non fedele proprio perché gli sguardi dei soggetti sono diversi dall’originale. Quale scena fantasiosa ha immaginato per rappresentare così gli sguardi dei protagonisti?
“Nell’opera originale i personaggi non hanno complicità, gli sguardi sembrano annoiati e comunque rivolti altrove. Quando rivedo i quadri mi piace stravolgere l’idea iniziale del maestro, in questo caso mi sono immaginato il pensiero reciproco di ora cosa si mangia?”
“Da alcuni vengo definito maestro della pittura digitale, a me piace far sorridere le persone”. Ha scelto di rivisitare quadri famosi proprio per dargli un’altra chiave di lettura?
“Le opere che rivedo sono la massima espressione dell’arte, realizzazioni inarrivabili, non è mia intenzione creare delle “brutte copie” o stravolgere troppo l’originale, bensì rendere più leggero il dipinto. Il tratto fumettistico consente anche ai ragazzi una visione più semplice ed immediata consentendo comunque il paragone con l’opera primaria e spingendo questi ad un’eventuale ricerca sull’Artista e le relative creazioni.”
Come si è avvicinato all’arte e soprattutto all’arte digitale?
“La pittura ed il disegno mi hanno sempre affascinato fin da bambino e come la stragrande maggioranza dei ragazzini mi cimentavo nel ricopiare le copertine degli album di Topolino. Negli anni ho sempre più affinato la tecnica fumettistica nell’inventare personaggi. L’arte digitale è arrivata nel 2019 quando i figli mi hanno regalato una tavoletta grafica.”
Crede che la pittura digitale abbia qualcosa in più rispetto alle tecniche più classiche come il disegno su carta? Lei per cosa la preferisce?
“La pittura digitale non è altro che uno strumento, i miei quadri li realizzo nello stesso identico modo con cui li farei con matita e pennarelli: prima il bozzetto, poi la china e quindi i colori. Il pennello elettronico si comporta nel medesimo modo di un pennello tradizionale, lasciando all’artista il compito di decidere come stendere il colore sulla tela. A differenza di altre persone nei miei disegni non utilizzo automatismi di riempimento o “copia incolla”: tutto viene realizzato rigorosamente a mano. Il vantaggio principale nel disegno digitale riguarda il tempo che si può dedicare ad un lavoro: basta accendere il computer e si è subito produttivi mentre con i metodi classici c’è un periodo pre e post preparatorio che può indurre l’artista a rimandare. Non ultimo la durata eterna di un’opera digitale.”