Intervista a Paola Venuti, autrice della silloge “Pensieri e parole”. Una poetica che trae spunto dal quotidiano e dalle piccole cose, ricca di riferimenti alle sue passioni: la matematica e la musica.
Lei è una ex professoressa di matematica. Come ha coniugato il suo amore per la scrittura e per i numeri? Li trova due mondi opposti?
“Io da piccola avevo una grande antipatia per la matematica perché volevo conoscerne i meccanismi, non limitarmi ad imparare le nozioni scritte sui libri. Infatti, all’università ho preso la facoltà di scienze naturali e nel frattempo studiavo anche pianoforte al conservatorio: mi sono diplomata e laureata lo stesso anno. Da allora ho smesso di suonare e ho dedicato la mia vita all’insegnamento. Ho cercato un metodo per presentare ai ragazzi la matematica, cercavo di presentargli la materia in modo diverso e ho capito che il metodo era importante: ho imparato ad andare a fondo delle cose e ritengo che la matematica e la musica siano alla base di tutto. Grazie all’uso della rima e dell’assonanza scrivo le mie poesie, la musica mi ha aiutato molto. Sono molto sintetica, non mi piace fare giri di parole inutili, cerco sempre la parola adatta: come un cerchio che si chiude. Ho una formazione molto varia e questa mia formazione mi ha portato a scrivere le mie poesie in un certo modo.”
Nella sua biografia dice di essere andata in pensione nel 1992 e di aver iniziato a coltivare la sua passione per la poesia. Dunque, prima non aveva avuto modo di coltivare questo interesse?
“Ho iniziato quando sono andata in pensione per passare il tempo, ho provato a scrivere poesie. La prima poesia è stata “Notte di luna piena” che è la più curata dal punto di vista formale e poi ho continuato, lo faccio giornalmente. Parto con una rima che mi piace e proseguo.”
Una sua poesia si intitola “Insonnia ovvero talvolta nascono così i versi”. Può raccontarci dunque come nascono i suoi versi?
“Spontaneamente, mi giro verso la finestra e secondo quello che vedo mi escono fuori i versi. Mi viene in mente da una impressione, un’immagine, un suono ma spesso parto scrivendo una cosa e poi cambio idea.”
C’è qualcosa su cui preferisce scrivere? Sta scrivendo nuove poesie?
“No, scrivo quello che mi viene in mente tranne quelle smielate e d’amore che non mi vengono. Se sono felice o triste scrivo in base alle mie emozioni e le metto subito per iscritto. Adesso ho fatto la cronaca del Festival di Sanremo, l’ho pubblicata sera per sera su Facebook e ho fatto un riassunto per l’ultima serata.”
Cos’è per lei l’amore?
“Non le so rispondere. A me non m’è venuto mai di innamorarmi al punto di perdere la testa. Mi dicevano che prima o poi sarebbe arrivato, per me non è stato così.”