L’ARTE È IN GRADO DI SCIOGLIERE I NODI DEL CUORE E PACIFICARE I CONFLITTI DELL’ANIMA
«Chi vive in armonia con sé stesso vive in armonia con l’universo» (Marco Aurelio).
L’opera di Elisa Ferrantelli si fonda su di una concezione basilare: l’arte è in grado di sciogliere i nodi del cuore e di spezzare le catene che impediscono all’anima di volare.
L’artista decide di dar corpo e voce alle emozioni, per districarsi dai legacci che la stringono. Ecco che, allora, i sentimenti fluiscono insieme al colore, come un fiume in piena. La creatività erompe dal petto e galoppa nella piana dell’infinito, come una puledra appena liberata dal recinto. L’arte assume, quindi, intensamente svariate forme, passando dal figurativismo espressionista ed impressionista all’astrattismo. La vita e l’esistenza umana si incarnano, nell’opera di Elisa, in un corpo pulsante che assume diverse forme: da una parte una donna nelle morse dell’inverno cerca la via del colore o un’esplosione cromatica disegna variegati terra e cielo; dall’altra un’elegante dama in bianco si inoltra in un perfetto giardino o una barca a vela prende forma e vita in un mare di nebbia. Allo stesso modo volti in chiaroscuro, che richiamano Perseo e Medusa, fissano l’osservatore con l’effetto contrario del mito: l’arte tramuta la pietra in carne, le statue in persone… guardare per diventare vivi.
È così che piano piano ogni cosa va al suo posto, che il caos disordinato del Big Bang diviene ordine nella pittura. Il percorso umano-spirituale e quello artistico coincidono: i conflitti trovano pax (la pace) nella pulchritudo (la bellezza).
«Arte è quando la mano, la testa, e il cuore dell’uomo vanno insieme» (John Ruskin).
L’osservatore è stupito e rapito dall’abilità di un’artista polivalente, in grado di utilizzare indistintamente svariati colori, diverse tecniche e molteplici materiali, come acrilico, olio, incisioni, legno, plexiglass. La pittura sconfina nella fotografia e la fotografia nella pittura. Il confine tra le arti diviene sottile in Elisa grazie a splendide immagini, che si muovono a ritmo di danza o che sembrano immerse in melodie musicali. Un percorso che attraverso molteplici sentieri conduce alla meta dell’armonia interiore ed esteriore. Simbolo di ciò è il quadro programmatico che vede due figure, una marcatamente blu dai tratti maschili, una acquaticamente verde dai tratti femminili, prendere forma dal colore ed abbracciarsi intensamente.
«La pace interiore deriva dalla soddisfazione di sapere che hai fatto tutto il possibile per diventare la persona migliore che puoi essere» (John Wooden).