IN SILENZIO CON LA POLVERE DEI SOGNI IL POETA CERCA DI VOLARE VICINO ALLE STELLE, PER POSARSI ACCANTO AI SOGNI DI LEI
«Fedeltà significa che, qualunque cosa succederà nella tua vita o nella mia vita, io ti resterò sempre accanto, io ci sarò» (Roberto Benigni).
L’ars poetica di Fabio Raglianti si fonda sull’Amore, intenso, profondo, immenso…l’Amore per sempre. Il poeta si fa acqua, sole, terra, vento per essere “sempre” a fianco a Lei. Lei è la sua luce, l’aria, la voce, la ricchezza: «Vorrei essere l’acqua del mare/che ti bagna quando nuoti,/il sole che t’asciuga accarezzandoti la pelle,/vorrei essere la terra dove cammini,/il vento che ti scompiglia./Vorrei,/vorrei essere tutto, in realtà niente sono,/tu sei, l’aria che respiro, la luce che m’illumina,/l’acqua che mi disseta, la voce che mi consiglia./Sei tu, la ricchezza della mia esistenza,/io sono poiché tu sei l’essenza della mia vita» (“Vorrei”).
Non bastano le parole a descrivere l’intensità di questo sentimento. Solo i quadri di Chagall e il suo Amore per la moglie Bella ce ne figurano una visione plausibile. Nella mente sovviene la visione dei due amanti, che volano abbracciati sopra la città del famosissimo quadro, intitolato “Sulla città”. Fabio riesce nell’impresa di ricamare in versi un simile capolavoro: «Piano piano scende la notte,/a passi lenti cammino errando verso/i miei errori./Sono qui che ti aspetto,/sono rimasto solo,/so che mi verrai a cercare./Insieme,/voleremo sulle ali del vento,/voleremo verso l’infinito…» (“Voleremo insieme”).
Il poeta è colui che si ferma in silenzio ad ascoltare i battiti del cuore. Il poeta è colui che con la polvere dei sogni vola verso l’Infinito: «…In silenzio respiro piano il battito del cuore./Al buio aspetto l’arrivo dell’amore…/In silenzio con la polvere dei sogni/cerco di volare vicino alle stelle,/per posarmi accanto ai tuoi sogni/incerti per sentir meglio il tempo/sorridere delle sue paure./In silenzio respiro il battito del cuore…» (“In silenzio”).
Fabio è sulla strada dei grandi maestri del cuore e dell’animo umano, viene così naturale, allora, citare dopo Benigni e Chagall anche il grande Terzani:
«E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio» (Tiziano Terzani).
Il poeta è un equilibrista che bilancia continuamente la sofferenza per il distacco dall’Amore e la gioia per il ricordo di Esso:
«Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino» (Eugenio Montale).
Sulla fune tra la vita e la morte, tra il finito e l’infinito, tra sogno e realtà: «…No so se c’è molta differenza/tra vivere e morire./Chiudo gli occhi abbandonandomi/al battito del cuore,/stando in silenzio provo a trovare/l’unicità dell’essenza./Cerco di capire che cosa è/questo strano dolore,/da dove viene dove va./Mi immergo nel sogno della vita/lasciandomi portare nel luogo/che il destino ha deciso…» (“Vivere e morire”).
Il poeta è, però, anche colui che non si arrende…Fabio è capace di scendere all’inferno per ritrovare lei, l’atto che “meravigliosamente” descrive come “scendere dentro una lacrima”: «…Sono sceso dentro una lacrima/scivolando sul tuo volto…/La tua dolcezza/mi accompagnerà nel mio percorso,/sarai sempre dentro di me come il sorgere del sole» (“Ricordo di te”).
Il bilancio si sarà alla fine, contando quanta emozione ci sarà nell’ultimo respiro: «Quanto tempo è passato,/quanta tristezza è passata,/quante emozioni sono scese,/ho abbassato gli occhi/senza mai riempirli di lacrime./Quante parole tornano dentro me,/quante immagini mi seguono/provocandomi piacevoli dolori./Quanta emozione nell’ultimo/respiro» (“Quanto tempo”).
Ed è questa la grande lezione che il lettore ascolterà, leggendo i versi di Fabio: «L’amore è la sola cosa che possiamo portare con noi quando andiamo, e rende la fine così semplice» (Louisa May Alcott).