MARTA ROSSI

L’AMORE È TANTO GRANDE QUANTO SAPPIAMO DONARLO

L’opera poetica dell’autrice Marta Rossi è caratterizzata da due forti tematiche, che ne costituiscono i filoni principali: l’AMORE e l’IMPEGNO SOCIALE e SOLIDALE. Per l’Amore la poetessa attinge dalla propria esperienza personale, nobilitandola in versi ed elevandola alla sfera universale, infinita ed essenziale. La poesia programmatica e cuore dell’opera è quindi “AMORE PER SEMPRE”. In essa, prende forma il bellissimo percorso umano dei due amanti (e amati), fatto di “vita” vissuta, che meravigliosamente compiuto si avvia verso la meta finale: l’AMORE Eterno. Io e te diventa NOI per sempre: “Seduto innanzi al blu/scosso da un tepido vento autunnale/passeggia sulla rena ormai deserta,/una giovane coppia d’amanti/come fanciulli teneramente/tenendosi per mano:/ed il mio pensiero ritorna./Un’altra giovane coppia,/un altro amore:/il nostro./Poi il matrimonio,/la felicità e gli affanni/che i figli ci han donato;/le notti bianche,/la scuola,/i primi amori./Tante battaglie abbiamo combattuto/ed ora,/nuovamente noi due/soli./Ora che siam quasi giunti/In fondo alla via,/ora che beltà fu/t’amo come allora./Mi volgo,/ti sorrido,/un bacio ed una carezza./Penosamente ci alziamo e,/tenendoci per mano/riprendiamo il nostro cammino/ieri, oggi e……………..” (“AMORE PER SEMPRE”). Alcune splendide considerazioni e concezioni fanno da corollario a questa poesia. In prima battuta, la dolcezza e finezza dell’immagine, ricamata dalla poetessa, dei “DUE” che camminano insieme verso l’Infinito MANO NELLA MANO: “Quando la mano di un uomo/tocca la mano di una donna/entrambi toccano il cuore dell’eternità” (K. Gibran). In seconda battuta il “NOI” (“Amore nostro…/nostro cammino”), che è di fatto espressione di un corpo unico, di un’anima sola e di respiro unanime: “Il mio cor batte nel tuo/respirare nel tuo respiro” (“SIMBIOSI”). Infine è da notare la maturità umana e spirituale di un Amore aperto alla vita (i figli) e alla solidarietà. Il “NOI” allora può sconfinare con gioia anche in VOI e LORO, perché ha raggiunto un tale livello di spiritualità e nobiltà, da poter guardare dentro l’anima ogni essere umano: “Stringerti la mano/e/sentirti nell’anima./Guardarti negli occhi/e/veder in essi la tua anima e/l’amor che mai esprimi a parole,/legger i tuoi pensieri/azzurri e cristallini,/puri e innocenti com’acqua di fonte,/trasparenti/come l’acqua del mare da cui nascesti” (“Nell’anima”). È qui e in questo senso che si intrinseca e si intreccia l’altro filone poetico: l’IMPEGNO SOCIALE e SOLIDALE. La poetessa, come ha nobilitato l’Amore personale elevandolo all’Universale e all’Eterno, così sente la vocazione missionaria di trattare tematiche sociali e storiche fondamentali, che le hanno toccato le corde dell’anima. La lotta alla Mafia, con i profondi versi per Falcone e Borsellino: “Due persone,/due magistrati,/due amici,/due cuori/una sola volontà/un unico destino./Mai da dimenticare/Emularli un dovere” (“Falcone e Borsellino”). La Shoah: “All’improvviso,/su gli abiti di tutta la famiglia/una stella gialla…/la scuola mi fu negata,/papà non poté più lavorare/ed ogni volta che alcun di noi usciva/la paura c’attanagliava il cuore/fino al suo ritorno./Lasciammo la casa che c’aveva visti uniti e fieri/della nostra fede/per nasconderci ed io non capivo:/perché fuggire, perché nasconderci?Da chi? Da cosa?/Compresi. Quel dì che/violentemente /ci spinsero su carri bestiame:/eravamo in tanti: donne, bambini, uomini, anziani./Poi /Fu soltanto fumo” (“Fumo”). O semplicemente lo sguardo verso i più umili, i più bisognosi, gli ultimi del mondo, come un mendicante o uno zolfataro: “Il passo si fa incerto./Il fiato manca./Pesa quel basto sulle spalle./Negli occhi brucianti/colmi di paura/si fa strada/lo spettro della fame,/per te e la famiglia/che con il cuor palpitante t’aspetta./Non puoi fermarti/pur se la stanchezza,/neppur dopo il riposo t’abbandonerà” (“LO ZOLFATARO”). Il lettore che si avvicinerà alla poesia di Marta, dunque, si accorgerà di avere di fronte una donna dal cuore grande, immenso. I suoi versi ci conducono alla riflessione, alla contemplazione di un’unica verità: L’AMORE È TANTO GRANDE QUANTO SAPPIAMO DONARLO: “Caro amico mio,/se né miei occhi sapessi leggere/in essi vedresti tutta la mia/sconfinata solitudine,/tutto l’amore che/mai potei donare” (“I MIEI OCCHI”).

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