VALENTINA CASTIGLIONE

L’ALTER EGO E L’AIRONE

L’opera dell’artista Valentina Castiglione, a prima vista, è caratterizzata da un elemento inusuale fondante: l’alter ego. In ogni illustrazione c’è un uomo, in tuta nera dal volto e la testa bianca che è parte basilare dell’opera. In ogni immagine egli compare con un elemento acquatico e i colori caratteristici: nero, bianco e blu. Dal punto di vista stilistico è esplicito il riferimento, noto anche dalla biografia, alle tavole del Kamishibai giapponese; tuttavia in questo “teatro d’immagini” dei cantastorie, sul retro del foglio è inserito il testo esplicativo, relativo alla storia narrata. In maniera ermetica Valentina, ci mostra solo le raffigurazioni e un titolo per interpretare il tutto. Dunque cosa vuole dirci e trasmetterci l’artista? Per capirlo il lettore deve affrontare gli elementi a disposizione. Utile sarà, anzitutto, scandagliare il tema dell’alter ego. Il termine deriva dal latino “altro io”, e rappresenta la creazione di un “altro sé”, una seconda personalità all’interno di un soggetto. Presente in molte opere letterarie come il “MACBETH” di William Shakespeare, dove il protagonista vede il suo alter ego nella moglie, Lady Macbeth; nelle “LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS”, di Ugo Foscolo, dove il protagonista, Jacopo Ortis, è una maschera dietro la quale si cela lo stesso autore; nel celeberrimo “LO STRANO CASO DEL DOTTOR JEKYLL E DEL SIGNOR HYDE” di Robert Louis Stevenson. Tuttavia, quello che può essere utilizzato per l’ermeneutica delle illustrazioni di Valentina è “IL RITRATTO DI DORIAN GRAY” di Oscar Wilde. In esso Dorian Gray è uno splendido giovane, dotato di un’anima pura, fino al suo incontro col pittore Basil Hallaward e con il dandy Lord Henry Wotton. Hallward esegue su tela, un alter ego del suo modello Dorian e con un patto diabolico fa sì che i segni del tempo e delle nefandezze compiute da Dorian Gray si ripercuotano nel quadro, che imbruttisce ed invecchia al posto suo. Mentre lui, Dorian, rimane giovane e sempre uguale a se stesso. Il finale ricompone l’equilibrio fra mondo reale e mondo virtuale. Quando Dorian Gray trafigge la sua immagine dipinta, muore. E sul suo corpo giungono i segni della vita scellerata che lo ha irretito. Prima di utilizzare Wilde per interpretare le illustrazioni dell’artista va analizzato un altro elemento visivo fondante dell’opera: l’Airone Azzurro. Per i Giapponesi gli Aironi hanno un significato molto importante, sono considerati come un tesoro nazionale ed appaiono sempre nella letteratura, arte e folklore tradizionale. Sono simboli portafortuna e di longevità. I miti Giapponesi raccontano che gli Aironi possono vivere oltre a mille ann. Rappresentano anche la fedeltà, gli Aironi avranno una sola compagna durante la loro vita. Infine questi magnifici uccelli sono simbolo di speranza e di pace. Sin dall’Egitto l’Airone azzurro è stato nei geroglifici il tratto per indicare la Fenice e dunque ha da sempre anche un significato di rinascita e resurrezione. La sottigliezza delle sue gambe, simili a due pilastri di sostegno simboleggiano la stabilità, soprattutto nel caso dell’Airone Azzurro, che è un cacciatore solitario. Egli è il re delle paludi, il più grande degli Aironi e quando vola tiene la testa indietro a forma di Esse, questo simboleggia l’innata saggezza di chi riesce a districarsi attraverso la vita e di controllare le situazioni in cui viene a trovarsi. Dividiamo, allora, in fasi le illustrazioni di Valentina secondo gli elementi ALTER EGO – AIRONE, poiché è evidente che vuole mostrarci un cammino da seguire. 1) FASE ALTER EGO SOLITARIO SENZA AIRONE/L’ATTESA. L’ALTER EGO, corpo in cerca dell’anima, pensiero in cerca di coscienza, personaggio in cerca d’autore, bianco e nero in cerca di colore, attende e osserva sulla riva, fuori dall’acqua. Guarda le imbarcazioni scorrere (“LA PICCOLA IMBARCAZIONE”). È come se vedesse la vita fluire senza farne pienamente parte. L’attesa lo uccide (“L’ATTESA”), anche se c’è un “RIFUGIO DEI PENSIERI”, il desiderio, l’impeto interiore è quello di far pienamente parte del divenire, quello di tuffarsi in acqua e “Illuminarsi d’immenso” come Ungaretti. Da questa parte della riva è come incagliato (“L’ACCORDO”) nelle reti della quotidianità. I pesci si prendono solo privandoli della libertà e su questo principio, lui non è d’accordo. 2) FASE ALTER/EGO AIRONE. Ma ecco che succede qualcosa di imprevedibile e miracoloso: in “ONDA AIRONE”, uno splendido Airone blu schizza e spruzza acqua sull’alter ego, quasi a destarlo dal sonno. Questa illustrazione può essere una “chiamata alla armi” artistica, lo svegliare l’uomo per iniziare un percorso. L’attesa è finita, è ora di buttarsi in acqua! È giunto il momento di far parte dell’esistenza, di evolvere. In un’altra illustrazione l’airone si mostra fiero in posa con i suoi lunghi arti, uno dei quali è diventato nero (colore dell’alter ego) e dietro l’alter ego altrettanto impavido che mostra le sue gambe saldamente fisse sott’acqua. Le lunghe zampe sono simbolo di equilibrio e rappresentano la capacità di progredire e di evolvere. La lunghezza, che permette di trarre nutrimento nelle acque profonde simboleggia la profondità di esplorazione della vita. Prendere coscienza di sé. Restare solidi e stabili di fronte alle intemperie della vita e del mondo. L’airone e l’alter ego si scambiano i colori. Ed eccoci allora a Oscar Wilde, si tratta anche qui di una evoluzione, di una trasformazione, ma invece di morire Dorian Gray/Valentina rinasce a vita nuova. Questo perché l’Airone come alter ego dell’alter ego è all’opposto del ritratto di Gray, egli raccoglie in sé tutto il bene, tutto ciò che d’amore ed emozione è stato vissuto. Esso è l’anima, la coscienza, il colore, l’autore. La riconciliazione e unificazione finale è l’immagine simbolo, dove l’alter ego allarga le braccia per volare e dietro di lui prende forma l’airone. Unificazione nell’Amore, Valentina diventa un tutt’uno con la sua anima. 3) L’ALTER EGO E L’AIRONE UNIFICATI. Questo nuovo essere domina gli elementi della terra, dell’acqua e dell’aria. Impavido attraversa le acque verso l’imbarcazione che osservava da lontano o galleggia sull’onda come un surfista. Eppure è necessario un ultimo passo: il nuovo essere riemerge, come da un mondo subacqueo (il subconscio) e prende con tutte e due le mani un’isola nera, con due mulini alle estremità (“L’ISOLA SENZA NOME”): è come togliere il coperchio a una pentola, è come tornare a respirare senza mascherina, rivedere la luce rimuovendo una benda. Infine la “RICONCILIAZIONE”: il nuovo essere (ALTER EGO-AIRONE) si riappacifica con l’Amore. I due mulini si guardano, si accettano, si amano, si compenetrano. Ciò che è e ciò che è stato diventano “insieme” nel divenire. Valentina prende il buono delle persone che l’hanno incontrata e della vita che ha vissuto. L’uomo/donna Airone, corpo e anima, ha imparato a nuotare, a camminare sopra e dentro l’acqua, a volare e ad amare!

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