L’Equilibrista dei sensi
La poetessa Paola Martinelli si inserisce nella migliore tradizione della poesia “sensistica”, collocandosi idealmente come discepola di due grandi maestri italiani: Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi. I due “sommi” mostrarono nelle loro opere una ampia adesione al sensismo, dottrina filosofica che riporta ogni contenuto e la stessa azione del conoscere al sentire. Paola ce ne fornisce esplicitamente indizi con tre intensi componimenti. Nella poesia “La notte di Zacinto”, l’omaggio a Ugo Foscolo e al suo celebre sonetto è struggente, in un’atmosfera di paura dovuta al temporale e alla notte, risolta poi in una nuova veste di luce. In “Amore infinito” e “Schiena dell’onda” è, invece, il “dolce naufragar in questo mare” dell’Infinito di Leopardi ad essere rievocato. Sentio ergo sum: sento quindi vivo e provo emozioni. Questa è l’idea di cui si nutre il linguaggio poetico dell’autrice. Come un’equilibrista, cammina su una fune riuscendo a tenere magistralmente bilanciati sensi ed emozioni. Con una delicatezza, accarezzabile come seta, ogni parte non è a sé, tutto partecipa, ogni pezzo è importante. Viene in mente San Paolo: “Come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo”. Così da una parte gli elementi corporei come le mani, le dita, il viso, gli occhi, i capelli e il cuore fanno vivere le emozioni come l’Amore (Il mio Sogno, Stupore, Labbra e Bambino); dall’altra è tutto il corpo che si muove intrecciando, accovacciandosi, piantandosi bene in terra o abbracciando, a esprimere ciò che prova (L’Attesa, Noi, Mia Figlia, Luce).
Paola, “funambola” delle emozioni, con il dono della Sensibilità riesce a rendere ogni suo verso così intriso di vita, da far sentire anche il lettore: eternamente vivo.