Leggera come nuvola
I versi di Vanna Picarone veicolano la sua moralità più profonda. I presupposti spirituali – divini – e affettivi che l’autrice assurge a valore massimo vengono cantati e osannati dalla liricità poetica. Questi valori nutrono la sua anima, la proteggono, la vivificano e la radicano al mondo e all’amore per ciò che la vita può offrirci di più bello. La sua fede profonda le permette di non celarsi dietro un atteggiamento timoroso e difensivo, di chiusura a quella luce divina che, nel suo vigore, può spaventare incitando alla fuga. Picarone non ha più paura, ha abbracciato la luce splendente e ha teso l’orecchio del cuore provando quella pace interiore che è anche immensa felicità. Qualcosa di assoluto, impensabile per la sua infinità e grandezza. L’autrice ci sprona a seguire quella luce, a non temere ciò che non si può vedere e, quindi, conoscere in modo logico e razionale ma ci esorta ad avere fiducia, ad affidarci al nostro sentore profondo che sa riconoscere, se libero, quella scintilla divina che è dentro ognuno di noi. Picarone cerca quella luce ad ogni angolo, nel sorriso di un bambino, nel sorgere del sole, nella nascita di un fiore, piccoli momenti di gioia e speranza che rischiarano la forza della vita lì dove l’oscurità della notte ha sedotto i sensi inebriandoli del sapore agrodolce dell’oblio. Picarone desidera volare in alto, librarsi sbarazzina oltre quel sentimento diabolico di vuoto e solitudine esistenziale e “farsi nuvola”, libera di attraversare in modo leggero ogni istanza emotiva, senza l’urgenza di porsi domande e lasciarsi affossare dal dubbio disgregante. Picarone anela a fusione, al disgregarsi dei confini, all’abbandono in qualcosa di altro da sé che conferisce conforto, lievità e morbidezza all’animo.