Pierfrancesco Dugoni

Metamorfosi romane

L’artista Pierfrancesco Dugoni mediante l’arte fotografica gioca con le prospettive ed il bianco e nero per creare sistemi dinamici spaziali in movimento. Geometria e tridimensionalità ricorrono. L’interazione tra le grandezze monumentali e imperiali di Roma, scenario prediletto, e l’Uomo nel suo muovercisi dentro abitudinario e routinario, esprime, mediante lo scatto fotografico, quel sentimento di stupore e di meraviglia che nasce nell’intuire la coesistenza quasi miracolosa e per lo più inconsapevole di epoche lontane. Come uno stargate lo scatto fotografico crea ponti temporali e ci invita a prestare attenzione lì dove, nella frenesia dei giorni, tendiamo a dimenticare la storicità che ci rende tali. Altisonante Roma, ricca e stratificata accoglie bonaria l’uomo moderno alienato ed anonimo, inconsapevole. Alcuni scatti ricordano le dinamiche urbane in movimento di “Inception”, surreali, dove architettura urbana ed onirica si intrecciano per creare mondi escheriani complessi in continua metamorfosi. L’uomo si muove in esse. Pareti che sembrano avvicinarsi tra loro intimoriscono pedoni in fuga; un uomo qualunque legge il giornale, punto di fuga laterale di un imbuto “imperiale e barocco” in basso rilievo. La grandiosità di Roma viene esaltata dalle fotografie di Dugoni tanto nella sua bellezza estatica quanto nel mostrarsi città viva e vibrante, non museale: contenitore di generazioni nuove che vivono, si muovono in essa, la attraversano. Allo stesso modo Roma è capace di creare momenti incantati e fiabeschi senza uguali, ce lo mostra Dugoni nella meta-fotografia di una “sposa orientale a Piazza Navona” immortalata da fotografi improvvisati: terre lontane si uniscono, suggellate da un incanto che splende della luce che emana la purezza dell’abito bianco alimentata dalla luce della chiesa barocca di Sant’Agnese in Agone, del maestro Borromini. Nelle fotografie di Dugoni Roma vive di Magia e tutto diventa possibile.

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