Ricordanze
La poetessa Patrizia Rachele Rivaroli mediante i suoi versi offre una disamina nostalgica e sofferente della caducità della vita, del tempo che, crudele, scorre e trasforma ogni cosa e del dolore profondo che inevitabilmente accompagna la perdita. La poesia di Rivaroli parla di Amore, di emozioni struggenti che incendiano gli animi ed il suo fare poetico, sensibile e raffinato, sembra cantarne le lodi con sguardo contemplativo e tormentato, di leopardiana memoria. L’impossibilità, il limite, attraversano tutte le sue liriche, se ne scorge il dolore e le urla vibranti dell’anima. I versi scandiscono il viaggio interiore di Rivaroli, lacrima dopo lacrima, nutrendo però quel desiderio profondo di tornare a sognare. Cosa è il sogno se non il bisogno intimo e assoluto di vita? sentirsi parte di essa a livello carnale, scorgendone le possibilità che essa può dare. Possibilità di gioia, redenzione, riposo e appagamento dopo il viaggio tortuoso nelle sue ombre dolorose. Non è semplice concedersi di tornare a desiderare ma la poesia per Rivaroli è ciò che le permette di esprimere impulsi così profondi altrimenti negati alla coscienza. La melanconica nostalgia di momenti antichi, passati, permette all’autrice di tornare indietro nel tempo e di essere nuovamente protagonista di gioie vissute intensamente, attimi magici di eterna memoria. Una memoria appassionata che nel suo vigore energetico diventa stimolo per avanzare nel presente affinché quel “precedente emotivo” possa tornare a presentarsi in forme nuove e vivificanti. Ciò dona speranza ed attribuisce senso al suo viaggio esistenziale, perché il sole “non si nasconde sempre dietro le nuvole”.