Maddalena Lo Conte

La fotografia che rinvigorisce

La fotografa Maddalena Lo Conte predilige la tecnica dello “still life” per poter raccontare e descrivere ciò che la circonda. Il controllo della luce e la scelta di un oggetto scenico “fissato” in un particolare contesto permette all’artista di metterne in risalto gli attributi e le caratteristiche più importanti. L’oggetto inanimato prescelto, in questo modo, viene valorizzato e insignito di una profonda dignità d’essere. Le due città di Siena e di Gubbio sono descritte dall’artista mediante lo stagliarsi delle loro “altezze” sui tetti, simbolo di potere e di vigore, che vanno a rappresentare la fierezza di questi due piccoli mondi. L’animo fertile e visionario di Lo Conte coglie negli oggetti dei particolari che ad uno sguardo distratto e superficiale sono invisibili, li vede e li potenzia. L’oggetto così assume più significati, è quello ma è anche altro. La creatività dell’artista permette ad un oggetto statico e semplice di trasformarsi e di assumere un valore universale inglobando il suo sentire profondo: mediante la fotografia Lo Conte concettualizza l’oggetto.
Ed ecco che un “cerchio forato”, decontestualizzato, immortalato nella sua particolarità, è ciò che permette il passaggio della luce, della vita, è ciò che illumina e dona speranza così come la contemplazione della luna piena nel buio tenebroso di un cielo notturno. Mediante la fotografia Lo Conte si pone domande, cosa è libertà? Cosa è amicizia? L’arte fotografica diventa quindi anche l’espediente per una personale ricerca di senso, ed ogni fotografia rappresenta la risposta che Lo Conte dà a queste domande filosofiche.
Lo Conte sublima, rinvigorisce e qualifica ciò che vede, anche le cose più piccole che potrebbero sembrare poco significative assumono nuovi e molteplici significati. Un chiodo semplice, arrugginito, isolato, che fuoriesce da un legno disfatto, viene potenziato di “senso” e se ne scorgono i rimandi struggenti e metaforici. Allo stesso tempo questo chiodo, sublimando mediante lo scatto fotografico, non è più solo un metallo ossidato dall’umidità, è molto di più… e, con uno sguardo più “astrattivo”, possiamo vedere un fungo che riposa nel bosco bruno-rossiccio d’autunno.

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