Carlotta Mantovani

Ricerca della spiritualità

L’elemento del sacro è ciò che emerge dirompente dalle opere dell’artista Carlotta Mantovani. Il sacro in senso ampio, quel sentimento che ha a che fare con qualcosa di prezioso e potente ma allo stesso tempo di “temuto” per il suo seme d’ignoto. Ciò che attrae e respinge al tempo stesso, quel sentimento di Romantica memoria che emerge dinanzi ai misteri della natura e del mondo. Mediante l’uso dei colori, l’artista veicola questo sentimento ambivalente, colori forti, lucenti che ricordano la luce dei sogni, quelli belli, lievi, pastellati. Sembrerebbe che l’artista vada a recuperare quello sguardo “bambino”, sacro, appunto, che permette di sublimare il sentimento ambivalente verso questa “meraviglia che fa tremare”: lo sguardo del neonato, appena accennato, sfocato, percepisce i colori nella loro lievità e non ne ha paura, ne è attratto, li desidera, se ne lascia cullare. È gioia.
L’arte diventa ricerca dello spirituale, dell'”anima mundi” che pulsa dietro ogni fenomeno e che è parte nascosta delle profondità di ogni essere vivente. Il mistero, la meraviglia, la fiducia in qualcosa di metafisico e magico che sì, esiste, ma che noi possiamo solo percepire, attraverso quel bagliore, quel sole che è dentro ognuno di noi.
L’atmosfera che si respira ha un sapore onirico in un apparente realismo che aderisce alla fantasia più che alla realtà, perché solo in quello spazio tra sogno e realtà è possibile attingere al sentimento del sacro, così come è stato per l’artista ferrarese Cosmè Tura che Mantovani omaggia in “Madonna con Gesù bambino”.

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