Genova – Picasso, il volto ‘privato’ del genio

Dal 10/11 a Genova 50 opere da cui non si volle mai separare

GENOVA- Il Picasso più ‘privato’, quello che si muoveva in simbiosi perfetta con i suoi capolavori nelle case-atelier, succedutesi via via durante la lunga attività, ispirandolo sempre in modo diverso, sarà al centro di una grande mostra allestita dal 10 novembre al 6 maggio a Palazzo Ducale di Genova. Ancora un’indagine sul genio spagnolo nell’anno delle celebrazioni del centenario del suo viaggio in Italia, questa volta grazie a una preziosa selezione di oltre 50 opere, provenienti dal Museo Picasso di Parigi, dalle quali il maestro non si era mai voluto separare fino alla morte.

Intitolata ‘Picasso. Capolavori dal Museo Picasso di Parigi‘, la rassegna promossa da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, comune di Genova e Regione Liguria, e organizzata da Mondomostre Skira in collaborazione con il Museo Picasso di Parigi, si inserisce nell’ampio progetto ‘Picasso-Mediterranee‘ avviato quest’anno dal museo parigino (si protrarrà fino al 2019) coinvolgendo più di 60 istituzioni che hanno immaginato una serie di mostre sull’opera ‘ostinatamente mediterranea’ dell’artista. Con la curatela di Coline Zellal, conservatrice del patrimonio del Museo Picasso, l’evento genovese, attraverso celebrati capolavori e numerose fotografie, condurrà dunque il visitatore lungo il percorso artistico del genio catalano, documentando i diversi periodi e i vari stili da lui abbracciati (e reinventati) dall’inizio del ‘900 fino agli anni ’70. E al tempo stesso ne proporrà le opere più care e i luoghi che l’hanno ispirato. Dagli studi preparatori per le ‘Demoiselles d’Avignon’ fino alle opere dell’ultimo periodo, l’esposizione ripercorrerà oltre mezzo secolo di sperimentazioni, testimoniando la straordinaria varietà che caratterizza la pittura di Picasso, in cui la vita privata (le relazioni, gli affetti, le case) ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale.

Ecco quindi che le rare fotografie dell’atelier del Bateau-Lavoir non solo mostrano gli studi per le ‘Demoiselles d’Avignon‘, ma raccontano anche la vita sociale di Picasso a Montmartre. In Rue des Grands-Augustins il pittore vive in compagnia di Dora Maar e di decine di ritratti della donna che tappezzano i muri dell’atelier, mentre nella villa ‘La Californie’, a Cannes, i ritratti fotografici dei figli Claude e Paloma sono gli echi esatti di quelli da lui dipinti nello stesso periodo. E nel mas di Notre-Dame-de-Vie, a Mougins, il maestro posa insieme alle sue opere, in casa come in giardino. I lavori in mostra a Palazzo Ducale, articolati in ben dieci sezioni, hanno ornato i muri delle sue case, popolato i suoi atelier, lo hanno seguito in tutti i suoi spostamenti e costituiscono un autentico laboratorio di forme, sempre sotto i suoi occhi e di cui si nutre quotidianamente. A prescindere dalla tecnica, dai materiali o dal soggetto, tutte le sperimentazioni di Picasso possono essere interpretate come il risultato di una ricerca unica: quella di un artista che non smette mai di rivelare i misteri della creazione e di raccontare la pittura in sé. E anche quando appende quadri, non crea solo oggetti, ma luoghi che diventano vere e proprie composizioni artistiche.

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