La sua passione per la scrittura nasce dall’infanzia oppure si è manifestata più di recente?
La passione della scrittura, nasce innatamente in me, crescendo di pari passo con la mia passione per la lettura. Mi sembra logico, che un appassionato di lettura, dopo aver visitato e soggiornato a lungo i mondi ed i pensieri degli altri, cerchi poi di crearne di propri, cercando così in seguito di far accettare anche al prossimo la propria visione, poiché secondo me, la scrittura è come la buona cucina: la si fa più per gli altri che per sé stessi; quanti di noi da soli si fanno un umile piatto di spaghetti all’olio, mentre se hanno ospiti, sfornano una tale quantità di piatti degni di uno chef stellato? E se per caso a volte si fallisce, non importa, certi che i nostri commensali leggano anche in quel fallimento tutto il nostro amore profuso nel farlo.
Qual è il momento della giornata che predilige per la scrittura dei suoi componimenti e perché?
Quando si è ispirati, dovrebbe essere la risposta più giusta. Invece il più delle volte, lo si fa quando si ha voglia, e soprattutto quando si ha tempo, cosa preziosa assai più dell’oro al giorno d’oggi. Anche se la notte, col suo tombale silenzio, e quel senso di pace malinconica che riesce sempre a portarsi appresso, come se io stesso fossi rimasto l’ultimo uomo sulla terra… ecco, quello sarebbe il mio momento preferito, quando l’occhio vaga nel silenzio ombroso di una stanza poco illuminata ma ben musicata, per creare così sentimenti ed eventi da trasporre infine, dalla nostra mente, sino alla mano armata di penna che graffia di idee quel bianco foglio vuoto di carta, croce e delizia di ogni persona che si cimenti nella
sacra arte della scrittura…
In che modo nascono le sue poesie? Sono frutto di momenti di vita reale e personale oppure le piace scrivere di sentimenti universali?
Mi piace seguire il mio momentaneo sentimento, o altresì l’ispirazione datami da un’immagine o situazione accadutami, o accaduta ad altri. Anche se il semplice guardare il mondo, cambiandogli così prospettiva, attraverso il finestrino sporco e lattiginoso, magari anche solo di un pullman in movimento, oppure mettermi nei panni dello sguardo triste di una ragazza seduta lì, poco più avanti di me su quello
stesso pullman, come se i suoi stessi tristi pensieri potessero diventare anche i miei… di tutto questo, ne prendo appunti, e poi lascio distorcere il tutto dai miei sentimenti in quel attimo, come fosse uno specchio sì distorcente, ma virante verso la verità, la mia verità in quel dato momento ovviamente, che di volubilità siam fatti per lo più pari nuvole al vento…
Crede che la scrittura poetica l’accompagnerà per tutta la vita? Riuscirebbe mai a farne a meno?
Ognuno di noi fa volentieri ciò che il cuore gli dice che sia giusto fare. E se il mio, mi ha suggerito la poesia in primis, insieme ad altri generi letterari, vuol dire che è stato amore a prima vista, e si sa, il primo amore non si scorda mai… spero sinceramente che tutto questo amore si rifletta su ciò che scrivo, e che il
lettore magari mi perdonerà qualche ingenuità, magari persa lì, nel bel mezzo del mare di parole che compongono la nostra stupenda lingua italiana: vocali e consonanti che, messe con sapienza in fila, possono persino decretare la vittoria di una battaglia, come ahimè, anche una a sua volta inevitabile sconfitta.