Intervista d’Autore – Simone Lolli in arte Limone Solli

Come si è avvicinato al mondo dell’arte e quali sono stati i primi passi della sua carriera? La passione per il disegno mi fu trasmessa da mia mamma quando ero bambino, lei è sempre stata veramente molto brava a disegnare e a dipingere (soprattutto con gli acquerelli) e così, anche grazie ai suoi consigli ho iniziato a disegnare, migliorando piano piano.
Nel corso degli anni, avendo studiato meccanica alle superiori, ho appreso alcune tecniche per migliorare nel disegno tecnico.
Tutt’ora mi ritengo molto fortunato perché sono circondato da tante persone con un’ottima vena artistica, e che sanno consigliarmi, c’è mia mamma che appunto mi trasmise questa passione tanti anni fa, la mia compagna e mio suocero che entrambi sono veramente bravi nel disegno, soprattutto in quello realistico, ed infine Emma, la figlia della mia compagna, che ha solo 13 anni ma a disegnare è un vero asso. Diciamo che essere circondato da gente talentuosa mi rassicura perché, qualora avessi qualche dubbio, sono tutti pronti a darmi un qualche parere molto valido.
Per il resto, se devo essere onesto, credo che i primi passi della mia carriera io li stia muovendo ora.

Come reagisce alle interpretazioni che il pubblico dà alle sue opere? Preferisce che il significato sia aperto o ha un messaggio chiaro in mente? Le mie opere, essendo io abbastanza monotematico, sono prevalentemente fatte per un pubblico di nicchia, un pubblico di appassionati del genere diciamo. Quindi sono abbastanza aperto alle critiche perché generalmente non sono poche, sta a noi cercare di interpretarle al meglio (sia quelle costruttive che quelle distruttive) per migliorare in ciò che realmente ci interessa. Il significato è un messaggio chiaro, ma solo nella mia mente, per questo ho iniziato da poco a consegnare assieme al quadro due righe su carta dove spiego il significato dell’opera.

Come gestisce il rapporto tra spontaneità e pianificazione durante il processo creativo? Parto spesso da una bozza su carta, dove riporto a grandi linee le idee che ho in mente, dove cerco di elaborare al meglio gli abbinamenti cromatici e le proporzioni tra sfondo e soggetto… e se la cosa non mi convince strappo il foglio e riparto con un’altra bozza. Poi chiaramente in corso d’opera può esserci qualche piccola divergenza, ma il tutto senza scostarsi troppo dalla bozza iniziale.

Se potesse collaborare con un artista di qualsiasi epoca, chi sceglierebbe e perché? Questa è una bellissima domanda, che mi ha colto impreparato.  Sarebbe bello (e forse pure un pelo scontato) poter citare alcuni artisti Rinascimentali, uno su tutti Leonardo da Vinci, o alcuni mostri sacri del secolo scorso, con uno stile pop innovativo, che dopo tutto, potrebbero essere abbastanza concordi al mio, come ad esempio Andy Warhol, ma temo che non sarebbe più di tanto un collaborare quanto più un ricevere tanto dando pressoché nulla. Quindi, se dovessi essere onesto, pur sempre mirando molto più in alto rispetto al mio livello artistico direi Ivano Facchetti. Perché lo reputo un artista molto innovativo e spesso nelle sue opere si celano autentici colpi di genio che personalmente ritengo fantastici, inoltre, avendoci parlato qualche sporadica volta mi ha dato l’impressione di essere una persona molto gentile ed educata, caratteristiche fondamentali per instaurare una buona collaborazione.

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