Tutte le mie poesie contribuiscono a definirmi
e hanno qualcosa da dire a chi è sintonizzato sulle frequenze dell’anima.
(Oriano Grossi)

Da dove nasce l’intenzione di pubblicare una sua personale raccolta di testi? Non avevo intenzione di pubblicare una raccolta almeno inizialmente. Tutto è nato quasi per caso e poi successivamente ho sentito la necessità di pubblicare la raccolta di testi ai quali ho dato il nome di “Cronache dell’anima”

Come ha scelto il titolo dell’opera e perché? Il titolo è giunto quasi spontaneo senza troppo rifletterci. Trattasi di poesie che per quanto mi riguarda, sono un dialogo tra l’inconscio e il mondo esterno che si condizionano a vicenda. Attraverso l’ispirazione si arriva quasi a contatto con realtà trascendenti venendosi a creare delle opere quasi dotate di vita propria dove ognuno trova il suo contatto secondo il proprio stato d’animo.

Ritiene che l’immagine della copertina rispecchi il contenuto e l’intento del suo libro? In buon parte l’immagine rispecchia il libro anche se per alcuni aspetti indirettamente. L’albero è connesso saldamente alla Terra tramite le radici (la ragione la logica, la stabilità delle cose, la saldezza dei princìpi). La sua chioma è protesa verso il cielo (a contatto con il trascendente con la fantasia, con l’irrazionale e il mutevole). Tutto l’albero in quanto essere vivente è in mutamento e risente degli elementi (aria,
fuoco, terra, acqua e spazio). L’uomo al pari dell’albero, può essere in balia del fuoco (passione) in balia dell’acqua intesa come tempesta interiore o degli accadimenti della vita ecc.

In che modo ha selezionato i testi da pubblicare? Sono testi scritti con l’intenzione di far parte di un’unica pubblicazione oppure li ha selezionati successivamente tra tutta la sua produzione letteraria? I testi non seguono un filo e questo è voluto in quanto preferisco lasciare una dose di entropia come un mazzo di carte mischiato dove chi legge pesca a caso e come asseriva Jung, non esistono coincidenze.

Qual è il messaggio che desidera lanciare ai lettori tramite il suo libro? L’uomo non è solo razionalità non è una moneta di scambio perché il suo valore è incalcolabile, sia nei suoi punti di forza sia nelle sue fragilità. Nutrirsi di sentimenti quali l’amore, la speranza e anche il dolore cibano l’uomo di umanità. Quella umanità che sta sparendo dietro la massificazione dei pensieri gregge. Dove si influenzano le menti dirigendole verso un mondo di apparenze e culto esasperato dell’ego.

Quali sono i suoi punti di riferimento letterari? Quali autori l’hanno più influenzata a livello stilistico e perché? Leopardi è stato un poeta che ho amato e che a torto viene definito pessimista ma non
ho un vero punto di riferimento.

Quanto e in che modo la sua vita privata, gli studi intrapresi e il suo lavoro influenzano la sua scrittura? Può farci un esempio citando uno dei testi in cui emerge questo aspetto?
Il mio percorso di studi ha influenzato in parte la mia scrittura. Assistere alla sofferenza delle persone mi ha portato ad un periodo di profonda introspezione anche dolorosa dove mi interrogavo sul senso della vita. Il testo che più rappresenta questo periodo è “In un angolo buio”.

Riesce ad immaginare la sua vita senza la scrittura? Scrivere rappresenta per me condividere emozioni, sentimenti e rappresenta il momento più vero dove, senza sovrastrutture, si diventa un trasmettitore alla ricerca di qualcuno che sappia captare i tuoi messaggi. Scrivere è come dissetarsi nel deserto.

I termini che sceglie di utilizzare nelle sue poesie sono ricercati e studiati oppure sono frutto dell’ispirazione del momento? Sono frutto dell’ispirazione. Scrivo quasi sempre di getto mentre ascolto musica.

Quale tra le poesie della raccolta sente più cara o rispecchia maggiormente il suo sé poetico e perché? Le amo tutte come fossero figli, ognuna rispecchia un momento della mia vita sembra di far torto a qualcuna di loro pensando di scegliere. Tutte loro nell’insieme contribuiscono a definirmi e hanno qualcosa da dire a chi è sintonizzato sulle frequenze dell’anima.