In che modo ha selezionato l’opera da esporre? Quale valore ha per lei e cosa desidera trasmettere agli spettatori attraverso la sua opera? I “sogni dei bambini” rappresenta quanto di bello nasconde il mondo. Ho scelto questa opera in virtù dei suoi molteplici significati nascosti. Ognuno è libero di vedere ciò che vuole. Crescendo perdiamo interesse per tutto ciò che il mondo ci regala. Dovremmo mantenere viva la meraviglia e lo stupore della nostra infanzia.
Quali sono i suoi punti di riferimento artistici? Quali autori l’hanno più influenzata a livello stilistico e perché? Sono molti gli autori che amo. Sono cresciuta in una famiglia in cui l’arte è tenuta in grande considerazione. A questo va aggiunto il contributo prezioso dei miei insegnanti, dalle elementari al liceo; uomini e donne di grande competenza e sensibilità. Tra le mie fonti di ispirazione troverete René Magritte, Paul Delvaux , Gauguin e Yasmeen Olya, un’ artista di fede sufi recentemente scomparsa. Di questi artisti amo la dolcezza e la mancanza di schemi, il fatto che l’impossibile in realtà sia possibile. La visione olistica della vita e il mood psichedelico.
Come realizza i suoi dipinti? Ha già un’idea chiara e definitiva di cosa andrà a dipingere oppure costruisce l’opera in momenti e fasi differenti? Solitamente quando inizio un nuovo quadro lascio andare la mia mente. Lascio le idee libere di muoversi in ogni direzione. Il più delle volte elaboro i pensieri mentre ascolto della buona musica; ogni quadro ha la sua colonna sonora ed ogni colore è riconducibile ad un sentimento. Questo processo è abbastanza imprevedibile. Alcuni quadri li ho dipinti in poche ore, altri hanno richiesto molti mesi di gestazione.
Quali sono le tecniche che preferisce utilizzare e perché? Acrilico, olio, acquerello, tecnica mista… Per quanto riguarda la tecnica non ho preferenze. Curo molto il disegno e la costruzione dell’immagine, deve essere tutto in equilibrio. Uso diverse matite compreso il panetto di grafite. Una volta disegnato “lo scheletro” del quadro seguo l’istinto. Lascio parlare i colori e la materia. Prediligo colori acrilici, vernice glitter e tempere ma ultimamente sto iniziando a sperimentare la pittura materica.
“L’arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare” sosteneva Salvador Dalì. Come commenta questa citazione? Anche io considero l’arte un mezzo per superare gli schemi sociali ed i tabù. L’arte è un percorso soggettivo che può generare molteplici paesaggi psichici. Io personalmente cerco di portare alla luce quanto di bello vedo intorno a me. Non sono un’ottimista a senso unico poiché sono consapevole della difficoltà che stiamo attraversando. Tuttavia preferisco focalizzare la mia attenzione sulla bellezza totale. I miei quadri sono un umile tentativo di comunicare questa bellezza. L’arte è un mezzo davvero potente.