In che modo ha selezionato l’opera da esporre?
Ho pensato al periodo Natalizio, titolo del quadro “Il dono” perché il Natale rappresenta il dono della vita e in natura tutto ricomincia.
Quale valore ha per lei e cosa desidera trasmettere agli spettatori attraverso la sua opera?
Desidero trasmettere la rappresentazione di un gesto che in questo caso è lo scambio del dare e ricevere come valore della comunicazione non dell’oggetto quanto della parola.
Se potesse collaborare con un artista di qualsiasi epoca, chi sceglierebbe e perché?
A seguito della mia fugace visita alla mostra di via Margutta, mi sono imbattuta nella mostra di Chagall al Museo del Corso. L’opera esposta dal titolo “La crocefissione bianca” si è presentata unica ed enorme per lo spazio di narrazione che conteneva e trasmetteva. Mi sono commossa e ho compreso quanta forza ci sia nel linguaggio delle immagini.
Nel processo creativo che porta alla luce le sue opere cosa prevale: la spontaneità, l’impeto, o la tecnica?
Prevale un sentire che forma immagini che si concretizzano in composizioni di forme e colori. Tutto è già in me prima della realizzazione e non mi resta che dipingere.
Come pensa che il pubblico debba avvicinarsi alla sua opera? Ci sono messaggi o emozioni specifiche che vuole trasmettere?
Mi sento molto imbarazzata per questa domanda, credo che ognuno sia libero di esserci e non esserci con le proprie emozioni; se c’è corrispondenza vuol dire che c’è stato scambio.