Quali sono i suoi punti di riferimento letterari? Quali autori l’hanno più influenzata a livello stilistico e perché?
Oltre a tutti i grandi classici italiani e stranieri sono sempre stati miei punti di riferimento Milan Kundera, Elsa Morante, Pearl S. Buck. In realtà ho scritto più poesie che racconti ed il mio poeta di riferimento è sempre stato Ungaretti.
I suoi testi sono frutto dell’immaginazione oppure prendono spunto da episodi della sua vita o della vita di persone a lei care?
Entrambi i casi: alcuni racconti sono frutto di immaginazione, altri si riferiscono a persone reali, come quello che presento nella Collana Vele, in cui parlo di mia madre, che ha compiuto da poco 97 anni.
Come costruisce i suoi testi? Quando inizia a scrivere ha già in mente lo svolgimento della storia e dei personaggi oppure è un processo che si materializza durante la scrittura?
Anche qui dipende dal tipo di racconto che sto scrivendo: se è frutto di immaginazione spesso lo modifico in corso d’opera; se tratto di vicende realmente vissute cerco di essere fedele alla storia e mi sforzo di descrivere profondamente i personaggi di cui parlo.
Nel racconto OLGA provo a decifrare e a comunicare ad altri il “sentire” di mia madre e trascrivo quello che lei mi ha sempre raccontavo oralmente.
La storia di mia madre è veramente singolare, soprattutto quella che si riferisce al suo lontano passato; bisogna anche aggiungere che la memoria del passato in lei è molto più reale e viva del presente, offuscato dalla demenza.
Spero di essere riuscita a trasmettere al lettore i due piani su cui si snoda l’opera: un presente pieno di confusione mentale, anche se ricco di affetti, ed un passato vivo e significativo
Se dovesse dire in una sola parola cosa significa per lei la scrittura, quale sarebbe e perché?
Dovrei usare due parole indissolubilmente legate tra loro: espressione-comunicazione.