Interviste d’Artista – Serenella Biagi

In che modo ha selezionato l’opera da esporre? Quale valore ha per lei e cosa desidera trasmettere agli spettatori attraverso la sua opera?

“Ho selezionato questo quadro perché è un progetto nuovo, ho voluto sperimentare il materico. Mi piace l’idea dell’emozione visiva unita a quella tattile. Rappresenta per me l’abisso il suo fondale, la trasparenza dell’acqua rilascia tra le sue pieghe stropicciate l’emozione dei colori… una sensazione di calma apparente. Un po’ come le nostre anime strapazzate dalla vita ma non abbastanza da non riflettere le sfumature dell’immensità dell’essere.”

Quali sono i suoi punti di riferimento artistici? Quali autori l’hanno più influenzata a livello stilistico e perché?

“Avere punti di riferimento sarebbe pensare di avvicinarmi a questi grandi autori. Purtroppo sono autodidatta. Mi piacciono molto pittori come Renoir, Monet, van Gogh, Matisse, Manet. Questi mostri sacri con le loro opere rappresentano ancora oggi le emozioni anche le più nascoste espressioni e impressioni di mescolano tra i colori. Sono attratta da queste opere perché rappresentano uno spaccato di vita perlopiù normale che passa inosservata a chi della natura e nelle semplici cose non vede la sua bellezza.”

Come realizza i suoi dipinti? Ha già un’idea chiara e definitiva di cosa andrà a dipingere oppure costruisce l’opera in momenti e fasi differenti?

“Di solito ho già le idee su cosa dipingere perché nasce da dentro e rappresenta un mezzo di comunicazione. È anche vero che alle volte inizio un quadro e poi finisco con fare qualcosa di diverso da quello che avevo pensato.”

Quali sono le tecniche che preferisce utilizzare e perché? Acrilico, olio, acquerello, tecnica mista…

“Amo la pittura acrilica, olio, acquerello, disegno con carboncino e sanguigna. Nel contempo sono curiosa e sperimento altre tecniche tipo la fluid-art e il materico. L’acrilico lo trovo di facile esecuzione per la sua asciugatura veloce, l’olio offre di gran lunga delle sfumature quasi impossibili con altre tecniche.”

“L’arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare” sosteneva Salvador Dalì. Può commentare questa citazione?

“Posso commentare dicendo che le emozioni che si attribuiscono all’arte spettinano l’essere umano mettendo a nudo le proprie fragilità e mettendo in discussione. L’essere e il tanto agognato apparire. Mentre la scienza cerca di dare un significato e una prova concreta di ogni cosa rappresenti un quesito, la sottile differenze che fa da padrone è per me come volgi il tuo sguardo alla vita. C’è chi vede con gli occhi e c’è chi vede col cuore.”

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