Foglie d’Edera: Sandra Ruzza trasforma la vita in poesia
Essere in pensione dopo circa mezzo secolo di lavoro dipendente allietata dalla nascita di numerosi nipoti, penso siano stati i motivi che mi hanno condotto ad una profonda riflessione sui molti aspetti della vita, da cui la necessità di trascriverli in forma di prosa e di poesia, affinché ciò che ne è scaturito non venga dimenticato dalle nuove leve della mia numerosa famiglia. Infatti, già dalla prima monografia dal titolo “Versi sparsi” del 2022 descrivo il mondo contadino vissuto nella fanciullezza: ricordo i colori tenui e caldi del tramonto, il grigio dell’inverno che tuttavia prelude alla rinascita della natura, la sonorità della campagna nelle varie stagioni: immagini sempre presenti e che daranno il titolo anche alle successive sillogi: Versi in fiore, Terra Viva, Il Colore dei Giorni, Foglie d’Edera e a tre antologie, grazie alle quali ho ricevuto nove riconoscimenti. Pur essendo predominante nei miei scritti l’aspetto agreste e la ricerca delle radici, tuttavia lo completo con considerazioni sull’attualità, sulla spiritualità, sul mondo dei piccoli cui si aggiunge la mia passione per la mitologia: faccio presente che il mio curriculum studiorum è stato prettamente economico, da cui la laurea, ma ho da sempre amato i nostri poeti: Leopardi, Pascoli, Carducci, Montale, Ungaretti, Quasimodo, Trilussa, senza trascurare il sommo Dante e l’immortale Omero.
La poesia che forse più mi rappresenta è la seguente:
Brezza serale
Al soffio della brezza vespertina,
quando il calore del sole si attenua
dando tregua al respiro,
Dio scendeva nel suo giardino
e conversava passeggiando con Adamo.
Così a Babilonia i sommi imperatori uscivano
dalle accaldate stanze, accogliendo,
nella frescura dei parchi
dei loro magnifici e dorati palazzi,
lo stuolo di principi e dignitari
ospiti del banchetto serale.
Nel mio paese carico di anni
i nostri patriarchi fuggivano a sera
dalla prigionia delle afose case,
e seduti all’ombra degli alberi
dialogavano con i figli e nipoti
ritornati dal lavoro dei campi.
(premiata nel dicembre 2023 da A.L.I., penna d’Autore, TORINO)
E per il mondo dei piccoli:
Il pesce maestro
Mormorio di onde
calme, tranquille,
si trastullano
lambendo la riva,
avanti ed indietro
e viceversa
seguendo il ritmo
di un “Pesce Maestro”
con tanto di frac,
bombetta e bacchetta,
che dal suo podio
nel mare profondo
le dirige a seconda dell’estro:
moto adagio, andante,
allegro, vivace, presto
e via discorrendo,
sino a che il cappello
gli va di traverso…
Ecco che allora
perde la testa
e mette in “onda”
marosi e tempesta.
(premio Caravaggio 2023)