Intervista d’Autore – Antony Giove

Devo le ispirazioni a una donna,
al vissuto
e alla mia immaginazione.
(Antony Giove)

Da dove nasce l’intenzione di pubblicare una sua personale raccolta di testi? Credo sia una naturale conseguenza, dopo esperienze condivise con altri autori.

Come ha scelto il titolo dell’opera e perché? “Il camaleonte di Labord” è un esserino particolare, colori incredibili, si dice ami una sola volta, ecco, mi affascina e in fondo un po’ mi ci identifico.

Ritiene che l’immagine della copertina rispecchi il contenuto e l’intento del suo libro? Assolutamente, “Amerò te anche dopo” è una frase contenuta in uno dei testi e per “dopo” intendo la morte appunto.

4. In che modo ha selezionato i testi da pubblicare? Sono testi scritti con l’intenzione di far parte di un’unica pubblicazione oppure li ha selezioni successivamente tra tutta la sua produzione letteraria? Direi sia un mix, testi scritti appositamente e testi a me cari.

Qual è il messaggio che desidera lanciare ai lettori tramite il suo libro? Bella domanda… il mio messaggio è chiaro: amare, comunque, con tutte le gioie, sofferenze, contraddizioni. Il mio solo desiderio comunque è trasmettere emozioni, qualunque sia l’interpretazione del lettore.

Quali sono i suoi punti di riferimento letterari? Quali autori l’hanno più influenzata a livello stilistico e perché? Leggevo poco di poesia in realtà, sono emozioni che esprimo attraverso scritti e disegni. Direi comunque che per citarne due, che amo pensarli al contrario: Salvador Dalì, per cui le sue visioni le traduco in parole; Baudelaire per cui la sua anima in pena diviene immagini dei miei disegni.

Riesce ad immaginare la sua vita senza la scrittura? Impossibile, scrivo da sempre, per tanto tempo nascosto, una sorta di pudore, poi qualcuno mi ha fatto capire che forse andavano divulgate.

I termini che sceglie di utilizzare nelle sue poesie sono ricercati e studiati oppure sono frutto dell’ispirazione del momento? Sempre e solo ispirazione del momento, giocando dico sempre di avere dentro di me un omino occhialuto sempre intento a scrivere, uno stacanovista, io sono solo il mezzo con cui comunica.

Quale tra le poesie della raccolta sente più cara o rispecchia maggiormente il suo sé poetico e perché? Difficile… se proprio devo direi “Essere innamorato” emozione dell’amore assoluto, e “Il mio specchio” dedicato a mio figlio che ebbe dei seri disturbi alimentari.

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