Intervista d’Autore – Alberto Luchitta

Interessante la scelta di unire, e abbinare in molti casi, la fotografia e la poesia. Nel secondo caso, cosa nasce per primo: il componimento poetico o la fotografia?

“Nel mio caso nascono prima i componimenti poetici, in ogni luogo, in ogni momento della mia vita. È la conoscenza profonda della realtà da parte dello spirito. Le fotografie possono seguire i componimenti poetici, fornire una chiave in più per la loro comprensione. Si veda l’accostamento tra la lirica “Il nuovo viaggio” (pagina 84, Meraviglie) e la foto “L’ombra è sola” (pagina 85, Meraviglie).

Il nuovo viaggio

È duro l’isola lasciare
Eppur bisogna andare
Dove ogni nuvola è speranza
Dove ogni onda racconta
Ignoti fuggenti destini
Ed è nuovo cammino
Al sussurro del mare
Fin che il sole tramonta
Al fulgente orizzonte…
E l’ombra è sola…

Ma a volte, anche la fotografia può essere poesia. Le foto, possono, da sole, ispirarci infiniti pensieri poetici. Si veda “La strada delle nuvole” a pagina 14 di “Meraviglie del piccolo mondo accanto”.

Preciso, in ogni modo, che poesie e foto del libro “Meraviglie del piccolo mondo accanto” sono nate in momenti diversi, ma la loro fusione nel percorso del testo non ha creato alcuna difficoltà.”

Duino è l’indiscussa protagonista della sua opera. La sua produzione artistica avrà altre muse ispiratrici?

“Ogni luogo in cui ho vissuto con la mia famiglia mi ha ispirato pensieri poetici. Nel comune di Duino Aurisina ho vissuto in tre borghi: Sistiana, Slivia, Duino. Ogni borgo mi ha ispirato un ciclo di poesie. Ad esempio, al borgo di Sistiana fa riferimento la lirica “Un bacio ai monti, una carezza al mare”:


Un bacio ai monti, una carezza al mare
Scogliera porcospina me ne devo andare
Con me porto le braci del vecchio focolare
Per sentir calore di ricordi antichi
E a te lascio una vergine ginestra
Che in fior rammenti che qui
Due cuori son passati ed una vita!


Non solo i luoghi ispirano, perché nelle persone e in particolari situazioni possiamo scoprire poesia.”

Che funzione ha la lente della macchina fotografica per lei? È un mezzo attraverso cui restituire la realtà, o un suo punto di vista?

“Lo strumento fotografico restituisce la realtà, ma essa può essere interpretata in modi diversi da ogni persona e noi possiamo cogliervi anche stimoli poetici. Si veda la foto “Purgatorio e paradiso” a pagina 54 di “Meraviglie del piccolo mondo accanto”.

In questa foto due foglie (la realtà) mi hanno ispirato il pensiero del Purgatorio e del Paradiso della Divina Commedia. E se osservi con spirito poetico il mondo d’attorno scopri pensieri d’amore nelle foglie che cadono come nella foto “Il bacio” (pagina 49 di “Meraviglie del piccolo mondo accanto”).

E cogli bellezza poetica anche nelle pietre come si può vedere nella foto de la “La fata delle pietre” (Meraviglie, pagina 86).”

La poetessa Graziella Atzori ha accostato la sua vena artistica a quella di Rilke, facendo riferimento a “un vuoto che è pieno” e al “pieno che è vuoto”. Come si pronuncia lei in merito?

“Nel mio libro “Meraviglie del piccolo mondo accanto” una foto (pagina 10) è dedicata alla “Scacchiera della vita”. Nella realtà quotidiana la razionalità è necessaria, le regole si impongono, il nostro percorso è colmo di ansie ed incertezze. Vinceremo la partita a scacchi della vita? Ed è il “pieno” dell’esistenza di ogni giorno che ci porta, però, il “vuoto” dell’anima. Ma se abbandoniamo le ansie quotidiane e seguiamo il “vento di poesia” andiamo nel “vuoto” metafisico dello spirito che ci permette di vedere il “pieno” della bellezza e della grazia del nostro mondo. E adesso, in finale, propongo io una domanda. Cosa vedete in queste due foto? La prima foto è stata scattata su un pezzo di legno, la seconda è immagine di una piastra di pietra e di un bagliore di sole.”

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