Interviste d’Autore – Maurizio Faretta

“Il fantasma di Andriolo da Parma” è uno dei racconti scelti per la pubblicazione all’interno della Collana Vele. Come mai ha scelto proprio questo testo?

“Il racconto è stato il “progetto pilota” per una serie di racconti che ho chiamato: P.C.C (Paranormal cold case) che si svolgono soprattutto in Italia e Gran Bretagna. Il protagonista è Sean Macleod (medievalista e detective). Lo descrivo come Sean Connery, in: “Indiana Jones e l’ultima crociata”. Cesare Farinetti è invece uno storico locale, gourmet e grande amico dello scozzese, il suo “Watson” ed infine troviamo Guendalina Malatesta, una sensitiva che comparirà nel racconto successivo ”Azzurrina” che diventerà componente fondamentale del gruppo. La leggenda di Andriolo riguarda il castello del mio paese: Valeggio sul Mincio. É la storia vera di un soldato medievale disonorato e ucciso. “Il fantasma di Andriolo” diventa così il primo capitolo di una serie di racconti che andranno a risolvere (a modo mio) una serie di misteri italiani e stranieri come quello della piccola “Azzurrina”, della “Vampira di Venezia” e di una “setta” satanica che imperversa prima in Gran Bretagna e poi nella provincia di Verona. I miei personaggi saranno protagonisti pure di alcuni casi in Scozia, in particolare ad Edimburgo, dove insegna Macleod. Qui si ritroveranno a districare i misteri del cimitero di Edimburgo e una maledizione che aleggia sul castello di Glamis.”

Nella sua nota biografica racconta di essersi avvicinato alla scrittura dopo un grave lutto. Quanto l’ha aiutata ad affrontare e superare, se possibile, questo grande dolore?

“Nel 2013 ho perso improvvisamente mia moglie Cristina e mi sono ritrovato solo a crescere i miei 4 figli , che erano bambini o ragazzi. Lo sport è stato un importante veicolo di resilienza per loro e per me. Tutte le emozioni di quei giorni mi ha fatto iniziare a scrivere un racconto autobiografico: “Cuore di Iena” che parla proprio di loro durante un giorno di gara nel 2013, poche settimane dopo la morte della madre. “Cuore di Iena” fa parte di un altro volume della raccolta Vele.”

Come nascono i suoi racconti? Sono frutto di un lungo processo scrittorio oppure all’improvviso?

“Devo dire la verità, i miei racconti nascono abbastanza all’improvviso. Un podcast, una news particolare su internet, oppure una notizia sul tg, stuzzicano la mia immaginazione e da lì può nascere un racconto, oppure rimane un’idea lasciata là a decantare, che potrà magari diventare qualcosa più avanti.”

Qual è la sua più grande ambizione come scrittore?

“Parto con l’idea che uno scrittore scrive in “primis” per se stesso. Mi sento particolarmente realizzato quando finisco la scrittura di un racconto, quando giungo alle ultime righe e mi dico: “Bravo Maurizio, hai fatto un bel lavoro”. Quando ho una buona idea per la realizzazione di un racconto, mi cimento finché non è terminato, come se la mia creatura non vedesse l’ora di manifestarsi. Mi piacerebbe essere apprezzato pure da chi mi legge, che mi stimolerebbe a scrivere di più e meglio. Il mio sogno sarebbe quello di realizzarmi economicamente grazie ai miei racconti, ma purtroppo in Italia è difficile vivere grazie al proprio talento artistico.”

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