“L’Angelo dei fiori” è l’opera che ha scelto di esporre presso la Galleria. A cosa si è ispirata per realizzarla?
“Innanzitutto ringrazio per l’opportunità datami dalla Galleria di esporre. Una delle immagini che più amo dipingere è il volto androgeno o, comunque, dai lineamenti femminili… Ciò a cui mi ispiro maggiormente è usare molti colori diversi, da dare vivacità a chi osserva. Più che altro mi viene spontaneo, man mano che dipingo, scegliere un colore dopo l’altro, non mi preparo nessun schizzo o progetto preliminare su nessuna opera che dipingo. Tutto avviene in totale spontaneità mentre dipingo. Non voglio dire che uso a caso il pennello, ma è durante l’esecuzione che scelgo, più con il cuore come creare la mia opera. Quindi la mia ispirazione per “L’Angelo dei fiori” viene soprattutto dal cuore e dalla mia gioia per la vita.”
Ha fatto studi nel campo della moda: quanto ha influito la sua formazione sulla sua creatività e sui soggetti che ritrae nei dipinti?
“Sì, ho fatto studi nel campo della moda che prevedevano lo studio dallo schizzo fino alla completa realizzazione del capo da donna… Quindi dal disegno, alla progettazione e alla realizzazione, confezionando fino ad arrivare al ricamo del capo. Ed è proprio da lì che ho molto disegnato e realizzato collezioni di moda con molto studio per il figurino femminile (nudo e vestito). Disegnando negli anni ho realizzato figurini sempre più stilizzati, con tecniche di colore come l’acquerello, il pastello, la china, i pennarelli da dare un’idea diretta all’occhio di chi osserva. Ho spesso preso spunto dalle immagini delle riviste di moda per gli elaborati, e ho amato molto i volti di donna. Sarà per questo che ora in età matura nelle mie opere, spesso c’è un richiamo ai miei studi scegliendo volti femminili che però nascono totalmente dalla mia creatività.”
Nella sua nota biografica scrive: “Amo scrivere ma soprattutto l’amore più grande è dipingere.” Cosa hanno in più il pennello e la tela rispetto alla penna e alla carta?
“Ebbene la lettura mi piace molto, e scrivere mi permette di esplorare l’immaginazione delle parole associando ad ogni frase una parola realizzo una poesia e, magari un da una illustrazione, creo una fiaba; come in alcuni libri che mi hanno pubblicato ma non da molto tempo, soprattutto da due anni… Ancora con più passione, da sei mesi: dipingo. Mi sono riscoperta e ho tentato sulla tela, capendo che il pennello e la tempera mi colma un vuoto nell’arco della giornata, un vuoto che era nella pancia… Ho scoperto di avere appetito per la pittura e di avere sempre fame di colore. Usare il pennello mi rilassa veramente molto, ma allo stesso tempo mi dà carica vera: adrenalina. Cosa mi dà di più il pennello e la tela? Energia. Mi danno energia a tal punto che quando ho finito un’opera, mi viene voglia di cucinare, di correre e ancora di più scrivere.”
Quando ha iniziato a dipingere? Quanto conta la pittura nella sua vita?
“Ho iniziato a disegnare a tre anni, quando per caso mio zio mi ha trovato in mano con il disegno dell’Ape Maia… così mi è stato raccontato dalla mia mamma e da lì alle scuole elementari… È stato l’incoraggiamento del mio maestro Antonio che ci faceva, non solo disegnare, ma dipingere molto a tempera. A tutti noi piaceva moltissimo, soprattutto il sabato mattina che era dedicato alla pittura. Veramente ho avuto una meravigliosa infanzia dove ho disegnato e dipinto tanto… tanto da avere scatoloni conservati delle mie piccole “opere”. E ora è stato come tornare all’età dell’infanzia, dove la pittura è diventata il mio angolo di Paradiso nel Mondo.”