La sua opera “Profumo” è realizzata con la tecnica digitale-frattale. Come si realizza un’opera con questa tecnica? Pensa che sia più difficile rispetto all’uso dell’olio e dell’acrilico?
“Per la creazione di un’opera di Arte Frattale è essenziale un computer e un software specifico che calcola funzioni matematiche frattali e il risultato viene trasformato in immagini, animazioni, musica e altre forme di espressione. Il lavoro dell’artista si sviluppa inserendo nuove equazioni e filtri, cambiando il piano dell’immagine, diminuire o aumentare lo zoom, associandolo alle varie funzionalità del programma e adattarlo alla sua creatività e sensibilità. A volte il risultato di tutto questo lavoro lo trasformo ancora con altri programmi di Arte Digitale per migliorare il processo creativo e terminare l’opera. Non penso che questa tecnica sia più difficile di altre, richiede una mentalità aperta, pronta a confrontarsi e a misurarsi in un contesto di innovazione e ricerca. Per me, dopo aver interpretato stili sempre diversi l’arte digitale è un approdo naturale, quasi dovuto. Mi auguro che questa tecnica espressiva in un futuro non molto lontano trovi il suo giusto posto nel panorama artistico e i favori della critica, essendo, a mio avviso, considerata come una forma di arte minore rispetto ad altre tecniche e stili più “canonici”.”
“Ha manipolato così tanto i colori per renderli simili a quelli che da ragazzo una notte aveva sognato”. Ricorda ancora questo sogno? Può raccontarcelo?
“Quel sogno lo ricordo bene, avevo 15 o 16 anni, ed era una notte d’estate, tutto intorno a me era solo colore, un cielo al tramonto che non era un vero tramonto, un cielo che non era un vero cielo, sembrava un universo, un’immensità dove io galleggiavo, libero spettatore di quel rosa intenso che poi sfumava per trasformarsi in giallo oro, lucente e brillante mi passava davanti agli occhi per cambiare ancora nelle varie tonalità di arancione, viola tenue, azzurro chiaro. Ero avvolto, sciolto in quell’atmosfera di meraviglia, vapore sospinto in quel vento colorato sempre diverso. Mi resi conto che ero una parte di quel tutto. Ricordo bene lo stupore, la gioia, il benessere, un senso di appartenenza.”
Nel nostro catalogo di Pittura “Bazart” ha presentato opere realizzate con tecniche molto diverse fra loro: pittura digitale, gessetti su carta, olio su tela e penna su carta. Quale di queste tecniche preferisce e sente più adatta ad esprimere le sue emozioni?
“La pittura digitale, perché negli ultimi due anni è quella che mi attira di più, mi dà più libertà creativa, la sento molto attuale per esprimere emozioni e visioni che ho sempre in movimento, si presta molto alle contaminazioni con altre tecniche, alla ricerca di nuove frontiere da esplorare, all’apertura a nuove idee, stimola a processi creativi sempre diversi fra loro e va a soddisfare la mia anima da sperimentatore.”
Riuscirebbe a descrivere con una parola il suo essere artista?
“Ricerca. Perché è un viaggio verso me stesso per trovarci il meglio, entrare nelle ferite senza paure e pregiudizi, cercare di essere libero da condizionamenti e strade già tracciate, inseguire la “Bellezza” e riconoscerla, scoprirla anche dove si nasconde per offrirla a me stesso e agli altri.”