LA CONTEMPLAZIONE DELLA LUCE
L’opera dell’artista “Sole” è un’arte di pura luminosità ed è fondata su un elemento basilare: la luce del Sole. Le profonde motivazioni di questa scelta “fotografica” sono da ricercare nella storia personale dell’autore. Dopo un gravissimo incidente in motorino che l’ha ferito seriamente nell’animo e nel corpo, “Sole” è rinato nella luce e un nuovo giorno ha preso vita dentro il suo cuore:”Non si può toccare l’alba se non si sono percorsi i sentieri della notte” (Kahlil Gibran). E allora i raggi vitali del sole e le sue sfumature sono diventati il centro della “visione artistica”, da essi si è generata l’opera: “E il mio maestro mi insegnò come difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire” cantava Battiato! Qui l’autore non solo l’ha scovata dentro al tramonto e la notte, ma si ci è letteralmente aggrappato per “ri-sorgere come il sole delle sue fotografie”. Il cielo, le nuvole, i fiori, gli alberi meravigliosi, le montagne e il campanile di una chiesa completano l’insieme del “luogo fotografico”, dando vita a immagini che sembrano quadri di una favola. “Quando splende il sole posso fare qualsiasi cosa; nessuna montagna è troppo alta, nessun ostacolo troppo difficile da superare” (Wilma Rudolph). Parole che sottolineano la forza dell’uomo che ha saputo rialzarsi, immagini che gridano il messaggio dell’artista: “La vita è meravigliosa ed io voglio viverla! Finché c’è il sole che illumina tutto, finché la sua luce rischiara la bellezza di questo mondo!”. Di fronte ai colori dei fiori non c’è nulla da dire, bisogna solo contemplare. È tangibile la presenza di Dio in questa luminosità. La croce sulla torre del campanile delle foto, sembra delineare un confine tra terra e cielo. L’alba e il tramonto, presenti in molte opere, sono allora dei passaggi per l’Infinito, per l’Immensità. Nel mondo in cui viviamo, tutto è dotato di una caratteristica comune ma allo stesso tempo ogni cosa ha un suo colore. Non solo tutto ciò che è artificiale, ma anche tutti gli elementi del mondo naturale. Il colore è la proprietà determinata dall’interazione fisica delle radiazioni che compongono la luce con le sostanze o composti chimici che costituiscono la parte dotata di capacità cromatica della materia. Quindi, è la luce che determina il colore di ogni cosa che ci circonda, anche quando apparentemente ne è priva, come nel caso di materiali trasparenti. Ma questa interazione luce/mondo non basta ed è questo che ha capito il nostro artista! La terra non ha senso senza chi la guarda, nulla prende vita e si colora senza l’uomo. Per essere “vivo” il colore ha bisogno della percezione dei nostri occhi. Un miracolo di amore reciproco: l’essere che guarda risorge, il mondo osservato prende vita e colore. “Io” sono fondamentale e questa meraviglia non può essere sprecata. Le migliori parole per capire quest’arte, ce le fornisce il poeta pakistano Faiz-Ahmad-Faiz, nei suoi scritti dal carcere: “Il piccolo punto dove tu ed io ora stiamo/è, questo, orizzonte luminoso d’aurora./È qui che le scintille del dolore sbocciate/han creato un roseo giardino d’alba./È qui che le asce dei tormenti che uccidono/si son cambiate in collane infocate/fatte di lunghe teorie di raggi./La tristezza che questa notte ci ha dato/è ora certezza d’aurora,/certezza più generosa del dolore alba forte e grande, più che la notte” (Faiz-Ahmad-Faiz , Carcere di Montgomery). Con questa chiave di lettura, mettiamoci ora comodi, prendiamo un bel respiro e iniziamo ad osservare le fotografie di “Sole”. Sarà un’esperienza, un percorso, come uscire da un lunga prigionia in una cella senza finestre, come tornare all’aria aperta dopo aver percorso uno sterminato tunnel, come rivedere le cose dopo una notte infinita. Sentiamoci parte attiva, arriviamo a capire la nostra importanza perché gli uomini hanno bisogno della luce ed essa di noi. Sarà una resurrezione e grazie all’autore riusciremo a trasformare il nostro sguardo in contemplazione!