LA POETESSA HA INTRISO LA POESIA DI VIBRAZIONI D’AMORE, ESSE SI PROPANGANO NEL LETTORE E LO RENDONO PARTE DELL’IMMENSITÀ
Bastano poche righe dei versi di Pierangela/Angie Sciascio, per capire che abbiamo a che fare con una sapiente. Poesia, filosofia, estetica, astrologia, fisica, ascetica, chimica, letteratura, non ha importanza il campo di ricerca o la sua definizione, ciò che conta è la conoscenza e la sete di essa. Oltre i confini del tempo, dello spazio e del corpo, in altre dimensioni, in viaggi spirituali, l’autrice ci porta in un meraviglioso percorso fatto di luce, energia e vibrazione. Da questi elementi nasce e prende vita la poesia dell’autrice: “Davanti agli occhi/a luce si scompone/globi luminosi danzano/si intrecciano, si uniscono/scompongono la vita./Unione…scissione …Unione/Danza eterna della vita…/colori trapassano uno nell’altro/luce…vibrazione…/visibile…invisibile./Gli occhi vedono sette colori/palpebre abbassate, la vista si espande/altri colori, altre vibrazioni/oltre i sette/altre realtà…/Io vibro a più velocità/io sono in più dimensioni./Io non muoio/vibro ad altra velocità/vivo in altre dimensioni…/Io sono SEMPRE vibrante in diverse/frequenze armoniche./Senzacorpo, con il corpo/la luce mi guida/la luce mi insegna./Imparo a vibrare a diverse velocità/imparo a vivere/in diverse realtà.” (“DAVANTI AGLI OCCHI”) Quando l’energia si unisce a queste esperienze spirituali, ha luogo una forma nuova ed unica di creazione. I versi, allora, diventano contemporaneamente una “memoria” delle influenze vibrazionali e una propagazione di esse. Le parole dell’autrice suggeriscono che vi sia un’interconnessione fra l’anima di una persona e il suo schema vibrazionale personale, una vibrazione che è tanto unica quanto un’impronta digitale. È, dunque, una poesia che usa il “linguaggio dello Spirito”, che nasce dall’immenso e che offre in dono un messaggio: “Non parlare il linguaggio dello Spirito/a chi vede solo la materia…/Per te, solo per te/quelle parole, quelle rivelazioni/e per chi dello Spirito conosce le vibrazioni” (“NON PARLARE”). Poesie che hanno in loro marchiata a fuoco l’impronta digitale delle vibrazioni, che gridano insieme all’unisono: “AMORE”. Esse si propagano come un canto o un mantra, alla stessa maniera dell’onda e i cerchi concentrici nell’acqua: “Tu sei in me/così profondamente/da non sapere più se son io/a sentirti in me/o sono te a sentire me./I corpi vibranti pulsano/in sincronica armonia,/generano nell’energia/un’onda,/come cerchi sull’acqua…/Così l’amore/si espande intorno/nel mondo.” (“CERCHI NELL’ACQUA”). L’Energia amorosa si espande sino ai confini del lago. È come se, simbolicamente al centro dello specchio d’acqua, essa iniziasse a generare le onde come un immenso masso gettato all’interno e la poetessa in meditazione a gambe incrociate sulla sponda, fosse in grado di percepire questa vibrazione principale e tramite essa divenire un tutt’uno con l’Universo: “Il respiro del pianeta diventa il mio respiro./L’Universo entra in me/INSPIRO…..SSSSOOOO/Io entro nell’Universo/ESPIRO…HHHAAMMMM/Suono dell’anima/che si espande…si contrae./Io sono l’Universo/l’Universo è me/che respiro la vita/respiro Dio” (“SULLE SPONDE DELLA VITA”). In questa elevazione, il corpo è fondamentale, esso è il tempio dello Spirito e Pierangela ne nutre un rispetto sacrale: “Uscii dal tempio, allora/ed entrai nel mondo…/mondo – tempio del divino,/dove ogni essere vivente/è tempio anch’esso./Il corpo di ogni essere vivente/è tempio vivente/del Dio vivente” (“NEL TEMPIO DEL MONDO”). Non ci sono più linee di confine temporale, l’uomo è immerso nell’eternità, essere stato, essere attualmente ed essere in divenire: “Ogni attimo vissuto/è tutto:passato-presente-futuro./Ogni attimo vissuto/è la vita./Così viviamo/l’intimità della consapevolezza,/intuiamo il respiro/della Vita” (“COME LAMPO LA VITA PASSA”). L’anima è un unificata al corpo, la donna è unificata alla poetessa, l’essere è unificato all’Immensità, come Ungaretti: “M’illumino d’immenso”. Due componimenti ci mostrano il “come” sia possibile ciò: NOTTE DI SAN LORENZO e SPECCHIO. Nel primo vediamo come la vibrazione positiva dell’Amore unifichi tutto, renda l’autrice parte dell’universo e non solo le permetta di sentirlo, ma addirittura di racchiuderlo dentro di sé. La poetessa che sulla sponda avvertiva l’energia dell’onda, si immerge nell’acqua e diviene essa stessa il lago: “La volta cobalto del cielo/incombe su di me,/distesa al buio al tuo fianco./Lo sguardo si perde/nello spazio infinito./Il corpo senza confini/si espande nel cosmo./Sono qui con te/sono ovunque./Ti sento, amato mio,/ti sento, ovunque tu sia./Ti sento vibrazione nella mia energia./Ti sento/mentre stelle gocciolano/fuori da cielo/attraversano/il blu cobalto dell’anima” (“LA NOTTE DI SAN LORENZO”). Gli astri cadenti gocciolano l’inchiostro sui fogli, la poesia prende vita. È una nuova interpretazione ed evoluzione del “Naufragar m’è dolce in questo mare”, dell’Infinito leopardiano. La seconda opera SPECCHIO mostra un altro percorso importante. Esistono infatti, anche le vibrazioni negative, che si sono impresse ovunque. Ebbene da esse va purificato il nostro essere, il nostro mondo materiale e spirituale. Cancellarle è doloroso, perché è comunque un rinunciare a una parte del nostro Io. Tolte queste zavorre, la mongolfiera comincerà a volare e lo specchio rifletterà la pura essenza: “Il Maestro una volta mi disse/”Critichi nell’altro/ciò ce non accetti di vedere/in te stessa,/vedi nell’altro/gli aspetti belli/che non vedi in te”./Allora, virtualmente/mi son posta di fronte a te/come ad uno specchio/e ho visto di Dorian Gray il ritratto:/mille sfumature e aspetti/da sanare, curare, correggere/modificare…ristrutturare…/Con amore, lentamente/come attento artigiano restauratore/tolgo brandelli di ego,/le tracce nero fumo dell’orgoglio…/Lo specchio è terso non c’è più l’orribile riflesso/bagliore luminoso accecante/lo riempie/il Tuo…il Mio Sé Divino Multidimensionale:/l’Essenza Divina, adesso,/riflette Se stessa” (“LO SPECCHIO”). Dunque, il lettore che si avvicinerà all’opera poetica di Pierangela, sentirà una canzone, un ritmo, una danza: parole e musica d’amore che vengono da lontano, dal profondo e dall’alto, dal passato, dal presente e dal futuro, dagli occhi, dal cuore, dalla mente, dall’anima e dallo spirito: grazie ad esse si può far parte dell’Universo ed essere immersi nell’Immensità. La poetessa ne ha intriso per noi ogni verso, ogni parola: “HHHAAMMMM…. SSSSOOOO”.