ANNA TOLVE

LA POESIA DENTRO AI TUOI E AI SUOI OCCHI

L’opera della poetessa Anna Tolve ha una timbrica speciale. Lo stupore della bellezza attraverso gli occhi e la dolcezza dei versi sono le prime caratteristiche che si denotano. Pur collocandosi nella tradizione poetica delle poetesse dalla grande sensibilità come Alda Merini e Ada Negri, per introdurre la sua arte, le parole più calzanti ce le fornisce una canzone: “Dentro ai tuoi occhi/Dentro le tue braccia, dentro te/Ho voglia di rinascere…” (“DENTRO AI TUO OCCHI”, Raf). Bellissime e di una delicatezza infinita le fasi di questo percorso poetico. L’AMICA POESIA. “Ho un messaggio personale/Niente mai, nessuno ci potrà dividere/Perché c’è qualcosa di speciale/Che rimane anche se insieme non ci stiamo più/Dentro ad ogni sguardo c’e’un segnale/Un segreto in codice tra noi” (“Dentro ai tuoi occhi, Raf). La poesia è una amica, una persona vivente. È Anna stessa a descriverci questa magia: “Tu mia cara amica che vivi nel mio profondo/mi conduci con timidezza e pazienza/rimani lì ferma e discreta ad aspettarmi in silenzio/pian piano una voce dolce e pacata mi parla./Tutto con naturalezza prende vita su un foglio bianco/la penna in mezzo alle dita inizia a scrivere/sentimenti emozioni iniziano trepidante a creare vita sul foglio vuoto …/L’anima entusiasta del suo risveglio” (“POESIA”). LA PIUMA SUL CUORE. “Non c’è tempo, non c’è limite/Non c’è niente d’impossibile…” (“Dentro ai tuoi occhi”). I versi della poesia “Piuma” sono incantevoli come una favola. La poetessa nel buio vede una fiammella e una piuma scendergli sul cuore: è un dono, una grazia. Si tratta dell’energia che prende vita nell’anima. È la definitiva consacrazione e vocazione allo scrivere. La piuma è lo strumento sacro, il mezzo “per”, l’eletta è pronta a intingerla nel calamaio del suo cuore: “Entro nella mia stanza buia/sento sbattere le ali ma non vedo nulla/ad un certo punto il mio sguardo viene attirato da te/piccola fiammella che illumina di una luce accecante./Vedo scendere lentamente una piuma/che con dolcezza accarezza il mio viso/fino a fermarsi sul mio petto/un calore immenso e irreale mi invade/un’energia sconfinata prende possesso della mia anima./Tutto diventa chiaro e d’ispirazione/la tua presenza invisibile ma amorevole/il tenermi per mano l’abbracciarmi e il sollevarmi quando cado/la piuma era il tuo regalo/il ricordo del tuo passaggio” (“PIUMA”). GLI OCCHI DELLA MERAVIGLIA, LA GIOIA DELLO STUPORE: “E non è mai per caso/Né per una strana probabilità/Ma soltanto per amore/Per questo, niente più/Dentro ai tuoi occhi/Dentro le tue braccia, dentro te” (“Dentro ai tuoi occhi”). Anna, dopo l’elevazione al ruolo di poetessa, ha una nuova visione della vita. L’anima si è svegliata ed è il suo sguardo a osservare con stupore il mondo, sono occhi sbalorditi dalla bellezza: “Alzarsi con la gioia e lo stupore/guardare con occhi sbalorditi la bellezza che ci circonda…/ammirare l’amore che ci/è stato donato in ogni essere vivente/fissare la magnificenza dei colori/scrutare la grazia della vita ed assaporarla sempre più.” (“AMMIRARE”). È un guardare con gli occhi del “Fanciullino” della poetica di Pascoli, è lo sguardo del ragazzino che apre il regalo sotto l’albero di Natale e gioisce senza sapere che cosa ci sia dentro, ma è felice solo per il fatto di aprire un dono speciale, perché è per lui: “Far uscire il bimbo che è in noi/ritornare a gioire con poche cose ma fatte con amore/essere felici con semplici gesti fatti con il cuore…/Non guardare ciò che si ha ma ciò che si dona/usare gli occhi dell’anima come i bambini/e rendere tutto magico con la fantasia…” (“IL BIMBO IN NOI”). Si tratta di poesia generata attraverso gli occhi e per mezzo della piuma donata. Splendidi versi rendono immortali questo guardare: i bambini: “Canto di gioia dei bambini/le loro risate spontanee spensierate/risuonano limpida/la felicità che emanano e come una carezza/che sfiora anime sopite addormentate in un letargo profondo. ..” (“BAMBINI”). Un caro malato: “Non riconoscerti più!/Guardare i tuoi occhi e non vederti più li dentro…/Vorrei la mia mamma e i miei occhi si riempiono di lacrime…” (“Alzheimer”). Un cucciolo: “Piccolo e tenero con quegli occhioni puri/sei entrato a far parte della nostra vita/anima bella che danzi per noi…/cucciolo delicato armonia della vita….” (“AGO”). Un padre: “Padre dolce e grande uomo/radice forte e duratura dove sentirsi custodita/rifugio sicuro dove quietarsi/pronto a prenderti in braccio pur di attenuare la tua stanchezza/discreto e silenzioso guardandoti prendere le tue decisioni/ma con sguardo attento per venirti in aiuto. Padre orgoglio di una figlia tanto amata” (“PADRE”). RINASCERE NELLA BELEZZA. Non è, dunque, solo un nuovo modo di vedere, ma ci troviamo proprio di fronte a una rinascita. Una seconda chance, qui le infinite pagine della “recherche du temps perdu” trovano la meta e il fine: “Si tratta di una rinascita/Una seconda possibilità/la rinascita di una nuova vita/tutto si trasforma in una visione speciale/gli occhi guardano senza filtri la vera meraviglia ciò/che poteva essere perduto è stato ritrovato…” (“POSSIBILITÀ”). Non si guarda più quello che non si ha o che non si ha avuto, ma ciò che ci è stato donato. Solo il lettore attento potrà capire cosa si nasconde, allora, dentro la poesia “cuore”dell’opera di Anna. Leggendola e capendone il senso dapprima sgorgherà una lacrima ma poi sorgerà un sorriso. La rinascita di Anna e del lettore coincidono, come il cuore e l’anima ricominciano a battere e a vivere insieme: “Camminavo immersa nei miei pensieri/quando un forte bagliore mi investe di una luce accecante/in lontananza vedo un esserino piccolo di una bellezza incomparabile/un’immensa emozione mi travolge/regalandomi una felicità inspiegabile/non capivo quell’esultanza della mia anima…/Conoscere ciò che mi è stato negato/il tuo sorriso era come il mio/eri li per conoscermi ed io estasiata nel vederti/mio piccolo e tenero angelo radioso.” (“CAMMINANDO”). Si è introdotta l’opera poetica con un canzone, si sono citati i versi delle poesie, ma per completare la lettura di questa “poesia degli occhi”, il modo migliore è usare un’immagine. Il quadro simbolo può essere “La ragazza con l’orecchino di Perla” di Johannes Vermeer. Un volto bellissimo che gira i suoi occhi incantevoli e incantati verso il lettore/osservatore. È come Anna, la donna/poetessa guarda stupita e stupisce: LA POESIA DENTRO I TUOI E I SUOI OCCHI…

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