Christian Labe

Rimbaud a colori

La sinestesia è il fenomeno sensoriale-percettivo che indica una “contaminazione” dei sensi nella percezione. Come fenomeno neurologico si realizza quando stimolazioni provenienti da una via sensoriale o cognitiva inducono a delle esperienze, automatiche e involontarie, in un secondo percorso di queste due sfere. Sento musica e vedo colori. Leggo un verso e annuso un profumo. Guardo un quadro e odo una sinfonia. Christian applica magistralmente questa “filosofia” alle sue opere. Significativo il fatto che un fotografo abbia come maestro un poeta: Rimbaud, un “sinestetico” per eccellenza. Il francese è richiamato, anche per il suo essere continuamente viaggiatore nell’arte e nella vita. “Et voilà!”: l’autore ci propone in ogni sua foto non solo una visione, ma anche altre esperienze sensoriali che si associano, appunto, alla vista. Sono istantanee di posti diversi, visitati da questo fotografo pellegrino. Vediamo un cane davanti a un titolo di giornale che lo riguarda e lo sentiamo abbaiare. Contempliamo un anziano giocoliere, seduto, lanciare tre palle in aria e udiamo una musica da circo. Notiamo una parte di cielo plumbeo, sopra una fila di folla a San Pietro e possiamo toccarla come una massa soffice. Guardiamo un uomo e una donna baciarsi davanti alla Porta di Brandeburgo e ne sentiamo le labbra umide. Cerchiamo, osservato da una donna, un bretzen in vetrina e ne assaggiamo il sapore o ne annusiamo l’odore. Proprio come nella sua famosa “Voyelles” (Vocali) il maestro francese associava un senso a una vocale, Christian ci propone una produzione di splendide foto, un intero alfabeto dove ogni lettera è un percorso sensoriale. Un novello Rimbaud a colori che continuerà a viaggiare: le sue foto non saranno mai solo immagini, ma versi, colori, tocchi, musica, odori, sapori…

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