Sei l’odore del mare che da troppo
non mi inebria con la fragranza di salsedine
che presuntuosamente mi convince d’esser libero.
Il cielo la sola unione tra noi,
guardalo:
lo sto guardando anch’io.
Ciascuno lo descrive con il sentore di avere dinnanzi un
dipinto,
lui no,
imperturbabile non bada
e impassibile si lascia guardare…
E allora guardalo, scrutalo,
sentine il profumo e tuffatici dentro,
quindi stringimi e fammici inebriare.
Poesia di Alessio Spetale
Illustrazione di Francesca Cannatella
Opera pubblicata su #Dantebus
Athazagorafobia, A. Spetale, Habanero/Erga, Genova, 2018
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