Rientro e mi sposto nell’ombra
smarrita nascondo la faccia
così mi spingo contro un muro.
Impotente stento ancora a capire
il mio voler allungare la mano
a toccare.
È un dolore così pieno quel che sento.
Arriva prima di un procrastinato finire.
Arriva e precede il mio cadere.
di Maria Serra
Con Dantebus l’arte, oggi, va subito